Tag: valle d’itria

  • IL FIORE DELLA VITA

    IL FIORE DELLA VITA

    IL FIORE DELLA VITA.

    Contaminazioni preistoriche si fanno ceramica. Il simbolo del Fiore della Vita è stato ritrovato a Massada (Israele), sul Monte Sinai (Egitto), in Giappone, Cina, India, Spagna, Italia e Germania.

    giu in lab

    é una news di www.giuinlab.com

     Qualche anno fa intenti in una delle nostre escursioni in giro per la Valle d'Itria, siamo tornati nel piccolo villaggio di San Marco nel Comune di Locorotondo. Qui le campagne sono da sempre abitate e coltivate in ogni suo minuscolo appezzamento. Visitando la chiesetta, di origine medievale, che dà il nome all'intero villaggio, ci capita di scorgere una straordinaria pietra, posta quasi come un rosone, fra il piccolo portale di ingresso ed il campanile. Questa è scolpita a formare una serie di fiori che nascono dalla sovrapposizione di sei cerchi convergenti in un punto. Così, la nostra curiosità ci ha portati a ricercare la sua origine e significato.

    il fiore della vita

     Oggi sappiamo che il Simbolo del Fiore della Vita è stato ritrovato a Massada (Israele), sul Monte Sinai (Egitto), in Giappone, Cina, India, Spagna, Italia e Germania.

    il fiore della vita
    Il Fiore della Vita – Piastre sotto bottiglia – Cristallina Blu su argilla rossa, Lilla su terraglia e Rossa su argilla rossa – GiùinLabCeramiche

     L'ampia diffusione mondiale è dovuta al fenomeno della internazionalizzazione dei simboli che ci arrivano dalla preistoria. Adottato poi anche dalla Chiesa, in epoca medievale, quale simbolo di risurrezione.

     Possiamo elencare varie interpretazioni e simbolismi:

    – interpretato dagli antichi Celti, come il Sole, simbolo di movimento e di rigenerazione, è collegato alla proprietà del ‘dare una nuova vita’ che sia fisica o spirituale; ottimo porta fortuna da regalare ai nuovi nati, alle donne in cerca di una gravidanza od in dolce attesa;

    – Simbolo di alta protezione energetica contro le forze negative, le energie stagnanti che ognuno di noi trova sul proprio cammino quotidiano;

    – Simbolo di Illuminazione derivata dall’innalzamento spirituale, particolarmente indicato a chi sta affrontando un percorso di crescita personale e spirituale, in quanto aiuta nella reale comprensione del Sè;

    – Simbolo collegato al numero sei (il fiore è composto da sei petali) che rappresenta la Creazione, la ruota della vita collegata all’alternarsi delle stagioni della vita umana

    – Simbolo matematico perfetto, con la presenza al suo interno del ‘numero aureo’ considerato sacro.

    – Simbolo dal quale si ricava il Cubo di Metatron, formato da cinque solidi di Platone che rappresentano gli elementi terra, fuoco, aria, acqua e quinta essenza.

    il fiore della vita

     Il Fiore della Vita si trova perfettamente disegnato, scolpito, sul soffitto dell'antico Tempio di Osiride ad Abydos, poi rappresentato anche da Leonardo da Vinci.

    il fiore della vita

     Leonardo da Vinci studiò la figura del fiore della vita e le sue proprietà matematiche. Disegnò figure geometriche quali i solidi platonici, la sfera, e un toro, oltre alla sezione aurea, ognuno dei quali può essere derivato dal modello del Fiore della Vita

    il fiore della vita

    il fiore della vita

    Il Codice Da Vinci (link: www.youtube.com)

     Con il termine “Vesica Piscis” si indica una figura simbolica che deriva geometricamente dall'intersezione di due cerchi aventi lo stesso raggio ed i cui centri giacciono l'uno sulla circonferenza dell'altro. Il nome latino, che letteralmente significa “vescica di pesce”, deriva dall'osservazione che la forma di questa figura ricorda quella della vescica natatoria dei pesci. Il simbolo era già noto in India, nell'antica Mesopotamia, in Africa e nelle civiltà asiatiche, ma si diffuse ampiamente soprattutto nel contesto cristiano, mediante l'associazione della figura del pesce a Cristo. Successivamente, nelle elaborazioni iconografiche che seguirono, soprattutto negli affreschi e nei codici miniati medievali, la ‘vesica' viene associata all'immagine del Cristo e della Vergine in maestà, nell'iconografia nota anche come “mandorla mistica”

    il fiore della vita
    Fiore della Vita e Vesica Piscis. Prototipo in argilla per Mattonella (G. Giannoccaro)

     Ispirati dal suo simbolismo e dal suo essere anche un segno ricorrente nella tradizione pugliese (è a quest’ultima che tutti i nostri progetti s’ispirano), abbiamo impresso sulle nostre argille il suo disegno, dando vita a piatti e piastre sotto bottiglia oltre ad altri oggetti, rigorosamente nelle tre argille (rosse, bianche e nere)e nelle oltre trenta diverse sfumature di colori che contraddistinguono le ceramiche di GiùinLab.

    il fiore della vita
    Chiesa di San Leonardo Monopoli. Fiore della vita sulle grate del loggiato.

    il fiore della vita
    Il Fiore della Vita – Piatto – Cristallina Blu su argilla rossa – GiùinLabCeramiche.

    il fiore della vita
    Il Fiore della Vita – Piatti – GiùinLabCeramiche.

     Scritto da Giambattista Giannoccaro (ricerca iconografica e testo) per Giú in Lab
    (link: www.giuinlab.com)

    giu in lab

     Giú in lab. Il territorio. Ispirati dal contesto. L’esigenza di ottenere oggetti in ceramica per l’arredamento e per l’uso quotidiano, richiesta dal nostro lavoro di architetti intenti nel recupero e ristrutturazione di antichi casali, masserie, trulli da adibire a residenze estive o attività ricettive, nella progettazione ed l’allestimento di locali e residenze contemporanee, ci ha spinto ad immaginare, disegnare ed autoprodurre, oggetti che parlassero un linguaggio locale contemporaneo che non disdegni la tradizione. Pensiamo, che la ceramica oltre a rappresentare se stessa e lo spessore intellettuale di chi l’ha prodotta, deve evocare un racconto dei luoghi e delle genti “vive” di chi li abita.

     Puoi scoprire di piú su Giú in Lab, Laboratorio di Ceramiche artigianali  pugliesi.
    (link: www.giuinlab.com)

     É un progetto di Anna Dibello e Giambattista Giannoccaro
    (link: www.giuinlab.com)

     foto credits
    (link: www.giuinlab.com)

    www.tipici.news

    #Tipici
    #Puglia #Basilicata

  • PUGLIA, O LE PUGLIE

    PUGLIA, O LE PUGLIE

    PUGLIA, O LE PUGLIE.

    Attraversare i territori pugliesi: tra mare, campagna, città d’arte ed una importante tradizione enogastronomica.

     Circa 800 km di costa distribuita tra i mari Jonio e Adriatico, regalano al viaggiatore uno spettacolo multicolore.

     Perchè il colore è il protagonista del le Puglie, o meglio della Puglia, con le mille tonalità di blu e di verde smeraldo del mare, di giallo e di bianco delle spiagge di sabbia finissima; di grigio dei litorali scogliosi che digradano a volte dolcemente a volte a picco nelle acque profonde.

     Per chi desidera conoscere e farsi sorprendere dall’autenticità dei luoghi, questa regione regala le meraviglie di un paesaggio naturale che alterna alla spontaneità della macchia mediterranea l’argento degli uliveti, i colori cangianti dei vigneti e degli orti, che si alternano al rosso intenso della terra.

     Ammalia anche con la luce accecante dei bianchi dei borghi marinari o degli edifici barocchi, fa vivere l’esperienza irripetibile di luoghi e genti ospitali, conquista palati curiosi con i gusti intensi di ingredienti semplici che danno vita a piatti srutturati e importanti.

     Da nord a Sud la Puglia è tutta da scoprire!

    Attraverso i territori pugliesi:

    Murgia

     La Murgia è Culture e Tradizioni. Oltre che a tanto verde e ad alcuni tra i più bei panorami del Sud Italia, la Murgia ospita e si lascia apprezzare per numerose attività, i suoi profumi ed i sapori della gustosa gastronomia locale.

    Terra di Bari

     La Terra di Bari si estende tra l’ultimo gradino della Murgia e la linea costiera. Si tratta di un territorio carsico, con altimetrie quasi costantemente decrescenti dai 300-400 m di quota nei punti più interni fino al mare.

    Alberobello, Valle d’Itria e Costa Merlata

     Alberobello, la Valle d’Itria e la Costa Merlata accolgono il visitatore con distese di ulivi puntellate dai trulli… senza eguali, alberi che dominano la terra rossa e costruzioni che nel centro storico di Alberobello sono diventate patrimonio UNESCO creati dalle mani sapienti dell’uomo e che rendono il panorama attorno un susseguirsi di effetti cromatici meravigliosi, fino al mare.

    Costa Jonica

     La costa Jonica è caratterizzata da spiagge larghe e un acqua limpida che dolcemente lascia spazio alle profondità marine. Un’arco collinare carsico protegge Taranto, detta la ‘città dei due mari’, capoluogo di un territorio dalla spiccata vocazione turistica e dall’apprezzata enogastronomia.

    Puglia Imperiale

     Attraversando il territorio della Puglia Imperiale, dall’altopiano delle Murge si scende fino alla costa Adriatica fra Trani e Barletta, con la sensazione di ripercorrere la storia di una terra che è ricca di testimonianze con una bellissima campagna che fa da contorno a masserie, centri storici, cattedrali, castelli.. con Castel del Monte che cattura lo sguardo durante tutto il percorso.

    Daunia, Capitanata e Gargano

     Il territorio che va dalla Daunia al Gargano presenta una grande varietà di scenari: le dolci colline della valle del fiume Fortore, del Subappennino Dauno e della valle del fiume Ofanto, la pianura del Tavoliere delle Puglie, l’area del Parco Nazionale del Gargano con vista sull’incontaminato arcipelago delle Isole Tremiti.

    Salento

     Il sole, il mare, il vento… il Salento. È la natura la prima cosa che colpisce arrivando in questo lembo di terra sospeso tra due mari. Il Salento ha il suo cuore nella provincia di Lecce e tocca parte di quella di Brindisi sull’Adriatico e di Taranto, sul mar Jonio.

    Puglia o Le Puglie

     Le Puglie, o meglio, la Puglia ha tante qualità e se la mancanza dell’alta montagna viene compensata dalla vicinanza alla Basilicata ed all’Abruzzo, dal Gargano al Salento c’è davvero di tutto.

    foto credits
    (pixabay.com; pugliapress.org; mapio.net; truriders.it; lupuzzu.it; sedicotaranto.it; gazzettadaltacco.it; hoteltimone.it)

  • Alberobello e la Valle d’Itria

    Alberobello e la Valle d’Itria

    Alberobello e la Valle d’Itria.

     è un articolo di Italia.ititalia.it

     La Valle d’Itria accoglie il visitatore con distese di ulivi senza eguali, alberi nati da una terra rossa che profuma e rende il panorama attorno un susseguirsi di effetti cromatici meravigliosi.

    Nota anche come la Valle dei Trulli, si estende tra le provincie pugliesi di Bari, Brindisi e Taranto (Puglia, Italia) e comprende numerosi comuni tra cui Alberobello, Carovigno, Castellana Grotte, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano, Locorotondo, Martina Franca, Noci, Ostuni, Putignano, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e Villa Castelli.

    Sarà per il bianco delle costruzioni o per la vegetazione che li incornicia, ma ogni paese, ogni borgo della valle, è avvolto da un atmosfera magica, quasi fiabesca.

    alberobello in valle d'itria 1-min

    Nel cuore della Valle d’Itria tappa d’obbligo è Alberobello con i suoi trulli, località inserita dall’Unesco nella World Heritage List nel 1996. Impossibile non rimanere affascinati da una passeggiata per le vie dei rioni Monti e Aja Piccola.

    Nella valle non c’è solo Alberobello. Le sue campagne sono disseminate di queste costruzioni tipiche: basti pensare a Cisternino, che sorge nella cosiddetta Murgia dei trulli, annoverato, assieme alla vicina Locorotondo, tra I borghi più belli d’Italia. Quest’ultimo, detto fino a metà ottocento “Luogorotondo” per la caratteristica forma rotonda dell’abitato, fa parte de “La Terra dei Trulli”.

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    Tra Bari e Taranto si trova Martina Franca, il comune più popolato della Valle d’Itria, noto soprattutto per la splendida architettura barocca e per l’omonimo festival musicale.

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    E poi c’è la Città Bianca per eccellenza, l’unica della valle con sbocco sul mare: Ostuni. Così chiamata per via del suo caratteristico centro storico, un tempo interamente dipinto a calce bianca. Ostuni costituisce insieme a Taranto e Santa Maria di Leuca, uno dei vertici ideali della penisola salentina.

    Assolutamente da non perdere un “viaggio al centro della terra”, alle Grotte di Castellana (nel comune di Castellana Grotte), dove la Grave, la prima e più vasta caverna nonché l’unica collegata con l’esterno, e poi la la Grotta Bianca lasceranno senza parole qualsiasi visitatore.

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    Ad Alberobello, fra i trulli, in uno scenario spettacolare vanno in scena sia il Presepe Vivente, nel mese di Dicembre, sia la Passione vivente, nel periodo pasquale.

    A Martina Franca nel mese di luglio, dal 1975, va in scena il Festival della Valle d’Itria.

    Sulla collina che sovrasta l’elegante borgo di Fasano, sorge l’omonima selva all’interno della quale si trova lo Zoo Safari, un parco adatto a grandi e piccini che offre al visitatore uno spettacolo davvero incredibile; oltre 40 specie animali allo stato selvatico.

    Passeggiate, laboratori e degustazioni presso le numerose masserie didattiche, ovvero aziende agrituristiche distribuite in tutto il territorio che propongono, per le scuole, ma non solo, esperienze dirette di osservazione e studio, e poi manipolazioni, raccolta frutti, partecipazione alle varie fasi di trasformazione dei prodotti agricoli, creazione di piccoli oggetti in giunco, degustazione di prodotti tipici.
    Come gli Sporcamussi: impossibile non alzarsi da tavola senza la bocca sporca di crema e di zucchero a velo. Sono i dolci tipici di Bari e della Valle d’Itria e si chiamano così proprio perchè sono talmente buoni che, mangiandoli in un sol boccone, deliziano il palato ma lasciano vistose tracce!