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  • PUGLIA, O LE PUGLIE

    PUGLIA, O LE PUGLIE

    PUGLIA, O LE PUGLIE.

    Attraversare i territori pugliesi: tra mare, campagna, città d’arte ed una importante tradizione enogastronomica.

     Circa 800 km di costa distribuita tra i mari Jonio e Adriatico, regalano al viaggiatore uno spettacolo multicolore.

     Perchè il colore è il protagonista del le Puglie, o meglio della Puglia, con le mille tonalità di blu e di verde smeraldo del mare, di giallo e di bianco delle spiagge di sabbia finissima; di grigio dei litorali scogliosi che digradano a volte dolcemente a volte a picco nelle acque profonde.

     Per chi desidera conoscere e farsi sorprendere dall’autenticità dei luoghi, questa regione regala le meraviglie di un paesaggio naturale che alterna alla spontaneità della macchia mediterranea l’argento degli uliveti, i colori cangianti dei vigneti e degli orti, che si alternano al rosso intenso della terra.

     Ammalia anche con la luce accecante dei bianchi dei borghi marinari o degli edifici barocchi, fa vivere l’esperienza irripetibile di luoghi e genti ospitali, conquista palati curiosi con i gusti intensi di ingredienti semplici che danno vita a piatti srutturati e importanti.

     Da nord a Sud la Puglia è tutta da scoprire!

    Attraverso i territori pugliesi:

    Murgia

     La Murgia è Culture e Tradizioni. Oltre che a tanto verde e ad alcuni tra i più bei panorami del Sud Italia, la Murgia ospita e si lascia apprezzare per numerose attività, i suoi profumi ed i sapori della gustosa gastronomia locale.

    Terra di Bari

     La Terra di Bari si estende tra l’ultimo gradino della Murgia e la linea costiera. Si tratta di un territorio carsico, con altimetrie quasi costantemente decrescenti dai 300-400 m di quota nei punti più interni fino al mare.

    Alberobello, Valle d’Itria e Costa Merlata

     Alberobello, la Valle d’Itria e la Costa Merlata accolgono il visitatore con distese di ulivi puntellate dai trulli… senza eguali, alberi che dominano la terra rossa e costruzioni che nel centro storico di Alberobello sono diventate patrimonio UNESCO creati dalle mani sapienti dell’uomo e che rendono il panorama attorno un susseguirsi di effetti cromatici meravigliosi, fino al mare.

    Costa Jonica

     La costa Jonica è caratterizzata da spiagge larghe e un acqua limpida che dolcemente lascia spazio alle profondità marine. Un’arco collinare carsico protegge Taranto, detta la ‘città dei due mari’, capoluogo di un territorio dalla spiccata vocazione turistica e dall’apprezzata enogastronomia.

    Puglia Imperiale

     Attraversando il territorio della Puglia Imperiale, dall’altopiano delle Murge si scende fino alla costa Adriatica fra Trani e Barletta, con la sensazione di ripercorrere la storia di una terra che è ricca di testimonianze con una bellissima campagna che fa da contorno a masserie, centri storici, cattedrali, castelli.. con Castel del Monte che cattura lo sguardo durante tutto il percorso.

    Daunia, Capitanata e Gargano

     Il territorio che va dalla Daunia al Gargano presenta una grande varietà di scenari: le dolci colline della valle del fiume Fortore, del Subappennino Dauno e della valle del fiume Ofanto, la pianura del Tavoliere delle Puglie, l’area del Parco Nazionale del Gargano con vista sull’incontaminato arcipelago delle Isole Tremiti.

    Salento

     Il sole, il mare, il vento… il Salento. È la natura la prima cosa che colpisce arrivando in questo lembo di terra sospeso tra due mari. Il Salento ha il suo cuore nella provincia di Lecce e tocca parte di quella di Brindisi sull’Adriatico e di Taranto, sul mar Jonio.

    Puglia o Le Puglie

     Le Puglie, o meglio, la Puglia ha tante qualità e se la mancanza dell’alta montagna viene compensata dalla vicinanza alla Basilicata ed all’Abruzzo, dal Gargano al Salento c’è davvero di tutto.

    foto credits
    (pixabay.com; pugliapress.org; mapio.net; truriders.it; lupuzzu.it; sedicotaranto.it; gazzettadaltacco.it; hoteltimone.it)

  • UniSalento, CNR e Diagnostica Xylella Fastidiosa

    UniSalento, CNR e Diagnostica Xylella Fastidiosa

    UniSalento, CNR e Diagnostica Xylella Fastidiosa.

    è un articolo di Almanacco della Scienzacnr.it

    Gruppo di ricercatori Unisalento e Cnr sviluppa dispositivo per la diagnostica di Xylella fastidiosa.

    È stato pubblicato su Scientific Reports, una rivista del gruppo Nature (Chiriacò, Luvisi et al., Scientific Reports 8, 7376 (6 Maggio 2018)), il lavoro di un gruppo di ricerca congiunto tra Università del Salento e Cnr Nanotec di Lecce su un dispositivo diagnostico prototipale basato su microsensori, per la rilevazione da piante di olivo di Xylella fastidiosa, il batterio che vive e si riproduce all’interno dei vasi xilematici degli ulivi e non solo.

    Il dispositivo sviluppato, grazie alla sua elevata sensibilità, ha la potenzialità di individuare la presenza del patogeno che affligge gli alberi del territorio salentino, con tempi rapidi di analisi. Si tratta di un primo importante passo avanti verso la diagnostica in-situ, come valido strumento nelle mani degli esperti del settore per le analisi su campo.

    Il rilevamento di Xylella fastidiosa, viene solitamente eseguito con tecniche di laboratorio (Elisa e Pcr).

    In questo lavoro, invece, afferma Serena Chiriacò, ricercatrice Cnr, “i due metodi tradizionali sono stati confrontati con il nuovo test elaborato su biochip elettrochimici, ottenendo risultati sovrapponibili a quelli dei test tradizionali, ma con vantaggi significativi in termini di costi e tempo impiegato per l’analisi”.

    “Lo sviluppo di nuove tecniche diagnostiche – commenta Andrea Luvisi, ricercatore dell’Università del Salento – rappresenta un’utile risorsa per le azioni di monitoraggio, attività imprescindibile per il contenimento dell’epidemia”.

    Questo lavoro, spiegano gli autori della pubblicazione, è il frutto di una solida collaborazione tra l’Università del Salento ed il Cnr Nanotec, che ha permesso la composizione di un team fortemente interdisciplinare con la presenza di patologi e fisiologi vegetali, biologi, biotecnologi e fisici, che hanno lavorato insieme alla realizzazione di un biosensore innovativo in grado di rilevare la presenza del fitopatogeno.

    Il lab-on-chip realizzato comprende anche un modulo microfluidico che consente di effettuare l’analisi su piccoli volumi di campione, e le sue prestazioni sono competitive rispetto ai metodi diagnostici convenzionali, ma con gli ulteriori vantaggi di portabilità (l’intero dispositivo misura pochi centimetri quadrati), costi contenuti e facilità d’uso.

    Una volta industrializzata, la tecnologia proposta potrà fornire un metodo di analisi made in Salento, utile per attuare uno screening su larga scala.

    Approfondimento:
    (Chiriacò, Luvisi et al., Scientific Reports 8, 7376 (6 Maggio 2018))

    Riferimenti per informazioni:
    Serena Chiriacò, ricercatrice Cnr, mariaserena.chiriaco@nanotec.cnr.it;
    Andrea Luvisi, ricercatore di Patologia vegetale dell’Università del Salento andrea.luvisi@unisalento.it;
    tel. 0832/298870

     

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  • Il Pasticciotto

    Il Pasticciotto

    Il Pasticciotto.

    é un ricetta di La dolce cucina di Paolaladolcecucinadipaola.blogspot.com

    Voglia di primavera, voglia di sole, voglia di temperature miti (non del caldo soffocante!!!), voglia di gite, voglia di vacanze estive…

    Il Pasticciotto leccese: lu sule, lu mare, lu jentu…il Salento!

    Le vacanze estive mi portano a pensare al mare, il mare mi porta subito nel Salento, le Maldive della Puglia.

    Per noi pugliesi é facile raggiungere un lembo di costa bagnata da un mare notevole: abbiamo l’imbarazzo della scelta, Adriatico e Ionio…dal Gargano fino a Santa Maria di Leuca, e da lì risalire fino al golfo di Taranto, lunghe coste, spesso sabbiose, altre rocciose.

    Personalmente la mia idea di mare é una spiaggia con sabbia fine e chiara, un mare cristallino, fondale basso, il sole che tramonta in acqua, mentre mi godo le ultime ore del giorno.

    Ecco, ho descritto la costa ionica! La mia vacanza in Salento…Ugento e dintorni, i miei ricordi di ragazza in campeggio con la mia famiglia, ritornata poi con gli amici, in seguito con il fidanzato, poi con marito e figlio.

    Chi non conosce ancora questa nostra regione deve necessariamente programmare una vacanza qui in Puglia, oltre il mare e le coste suggestive, poi, c’è tanto tanto altro ancora!

    E se vai in Salento…il pasticciotto é d’obbligo!

    Il Pasticciotto leccese

    Il pasticciotto leccese é un dolce tipico della zona salentina, un involucro di pasta frolla con un ripieno di crema pasticcera. É di forma ovale e ci sono ormai tante varianti nei ripieni, con amarene o con crema al cioccolato o con altri ripieni.

    I miei pasticciotti preferiti sono i classici con crema oppure quelli con aggiunta di amarene. Non si può andare nel leccese e non assaggiarne uno! Proprio non si può!

    É un dolce talmente goloso che spesso li preparo io, in terra barese, con una ricetta avuta da un’amica leccese, fatti negli appositi stampini ovali in banda stagnata provenienti direttamente da Lecce.

    Di sicuro ogni famiglia leccese e ogni pasticceria leccese ha una propria ricetta, il proprio segreto che mai e poi mai ti dirà.

    Ma questo succede per tutte le ricette tipiche di ogni città o territorio regionale!

    Ed io sono coraggiosa e mi butto in questo concentrato di bontà…ecco qui la mia ricetta.

    Ingredienti per preparare la Pasta Frolla:

    500 g farina 00
    250 g strutto
    200 g zucchero semolato
    150 g uova intere (circa 2 uova grandi)
    1 limone bio (la scorza grattugiata)
    1 pizzico di sale
    5 g ammoniaca per dolci

    Ingredienti per preparare la Crema:

    500 ml latte intero
    4 tuorli
    180 g zucchero semolato
    45 g amido di mais
    1 bacca di vaniglia

    Ingredienti per preparare la farcitura:

    Amarene in sciroppo

    Preparazione:

    Ho iniziato con la preparazione di questa pasta frolla particolare, tipica del pasticciotto.

    Nella planetaria ho versato lo strutto, il sale, lo zucchero, la scorza grattugiata del limone, l’ammoniaca e ho azionato la foglia e successivamente ho aggiunto la farina.

    Appena si é formata una massa omogenea, ho spento, ho formato con le mani un panetto appiattito e ho messo in frigorifero per un’ora coperto da pellicola alimentare.

    La consistenza di questa pasta frolla è diversa dalle solite frolle, è meno compatta e richiede una lavorazione veloce.

    Nel frattempo ho iniziato anche la preparazione della crema: in un pentolino ho versato il latte che ho messo a riscaldare, ho messo in infusione la bacca di vaniglia senza semini, che invece ho messo nei tuorli in una ciotola.

    Ho aggiunto lo zucchero e ho montato i tuorli leggermente, ho aggiunto l’amido e ho continuato a montare per qualche altro minuto.

    Appena il latte ha accennato il bollore, ho versato la montata di uova, ho aspettato che riprendesse il bollore, ho mescolato velocemente con una frusta e tempo 1-2 minuti la crema é pronta: e questo è il metodo di cottura di Luca Montersino, che prediligo.

    L’ho subito versata in una ciotola bassa e larga e l’ho messa in frigo a raffreddare coperta da pellicola alimentare.

    Sono passata dunque alla preparazione dei pasticciotti: ho preso la frolla bella fredda dal frigo, ho preso i tre quarti del totale e l’ho stesa velocemente tra due fogli di carta da forno, ho ritagliato degli ovali e ho rivestito i miei stampini premendo con le dita per far aderire alle pareti la frolla.

    Ho riempito con la crema l’interno dello stampino quasi fino all’orlo, in alcuni pasticciotti ho inserito in cima alcune amarene sciroppate.
    A questo punto ho steso la restante pasta e ho ritagliato gli ovali che devono coprire il dolcetto.

    Con le dita ho premuto lungo i bordi per fare aderire bene la frolla e dare la caratteristica forma a cupoletta.

    Ho fatto riposare in frigo per 1 ora.

    Trascorso il riposo al fresco, ho spennellato la superficie con un uovo sbattuto e cotto in forno caldo ventilato a 200 gradi per 15/17 minuti.

    Devono essere colorati ma non troppo.

    Sfonare, lasciare raffreddare e poi sformarli dagli stampini.

     

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