Tag: ostuni

  • Il triangolo d’oro – parte seconda

    Il triangolo d’oro – parte seconda

    Il triangolo d’oro – parte seconda.

    è un articolo di Città Meridianecittameridiane.it

    Gli insediamenti rupestri tra Monopoli e Fasano.

    Tornando a Lama d’Antico, era sicuramente uno degli insediamenti più grandi e abitati dove non mancava nulla: abitazioni scavate nella roccia con camere e cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, ricoveri per gli animali, trappeti per la molitura delle olive, spazi per ospitare ambienti di lavoro e la magnifica chiesa, completamente affrescata.

    Si tratta di una vera cattedrale con cupola centrale, una delle chiese rupestri più grandi di tutta la Puglia. Al suo interno si entra attraverso un monumentale ingresso che immette in un ambiente distinto in due navate absidate. Originariamente la chiesa era completamente affrescata ma oggi gran parte delle pitture è sbiadita. Si scorge ancora sulla lunetta dell’abside centrale una Maiestas Domini e sulla parete sinistra la figura dell’apostolo Giovanni Evangelista che benedice alla greca.

    Sempre nel Parco Archeologico di Lama d’Antico, è compresa la chiesa di San Lorenzo in cui si conserva un’iconostasi particolare e fortemente legata alle funzioni religiose di rito greco-ortodosso. Ed è proprio qui che sono raffigurati i due Santi Padri: San Basilio della chiesa ortodossa e San Benedetto di quella latina. Notevoli le altre pitture murarie che sono dipinte con abilità pittorica e accuratezza per uso dei colori e i tratti intensamente espressivi dei visi che fanno di questa chiesa uno degli esempi più affascinanti dell’arte bizantina nelle lame di Fasano.

    Tra i casali più interessanti c’è quello di Sant’Andrea e San Procopio, in territorio di Monopoli, a cui si accede dalla Masseria Rosati. Nella lama dell’Assunta si riconoscono numerose case-grotte, un mulino, un frantoio e altri locali per uso artigianale e la chiesa cripta con una facciata scolpita con molta cura e maestria. Molto interessante risulta la lunga iscrizione incisa in lingua latina sopra la lunetta che data la chiesa al 1073.

    Anche il bema di questa chiesa è insolito nell’area della zona in quanto presenta una doppia separazione in pietra alta 50 centimetri con due aperture in direzione delle absidi. Riguardo le pitture murali è ancora visibile un San Giorgio a cavallo, il santo delle crociate. Nei dipinti di San Procopio si percepisce il passaggio dalla tradizione bizantina a una nuova corrente pittorica di ispirazione occidentale di matrice normanno-sveva.

    Canoni già angioini sono presenti nella raffigurazione di Sant’Eligio dipinto con colori vivaci e i simboli attribuitigli dalla tradizione quale patrono dei maniscalchi: due chiodi, un martello, una tenaglia, un ferro di cavallo e un piccolo mulo nero.

    Il nostro giro si conclude nella lama nei pressi della Masseria Ottava Grande (Strada Provinciale 10, Contrada Ottava, Montalbano di Fasano – tel. +39 320 6844285 – www.masseriaottavagrande.it – info@masseriaottavagrande.it), un burrone dalle alti pareti rocciose con un sistema di ampie grotte di cui alcune adibite a trappeto costituito da tre grandi ambienti e da altri piccoli vani e dotato di macina funzionante fino agli anni ’50. Di fronte alla masseria, il più antico esempio con torre fortificata, la chiesa di San Pietro del XII secolo che – come ci spiega l’archeologa Roberta Mussardo, che nel frattempo si è aggiunta a noi, – rappresenta un tipico esempio di edificio a cupole in asse, il cui schema si diffuse ampiamente in Puglia dall’VIII al XIII secolo.

    La chiesa è un piccolo gioiello in cui la semplice architettura esterna non fa presagire l’ampiezza e la ricchezza interne.

    Imponenti i pilastri che si protendono verso l’alto e sostengono gli archi delle tre cupole realizzate con volte a crociera.

    Successivamente, San Pietro è stata decorata con eleganti motivi floreali.

    Da sottolineare che l’edificio è tornato a essere fruibile grazie alla famiglia Indelli che ne è proprietaria, dopo un lungo periodo di incuria. Insieme alla chiesa è stata recuperata anche la casa rurale che si trova nella lama accanto alla quale si distinguono un’antica foggia e un profumato agrumeto chiuso da alte mura rivestite in cocciopesto e dotato di canalette in pietra per convogliare l’acqua della cisterna.

     

    leggi anche IL TRIANGOLO D’ORO – PARTE PRIMA

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  • Il triangolo d’oro – parte prima

    Il triangolo d’oro – parte prima

    Il triangolo d’oro – parte prima.

    è un articolo di Città Meridianecittameridiane.it

     Il territorio tra Monopoli, Fasano e Ostuni vanta una ricchezza storica e archeologica senza pari.

    Il territorio tra Monopoli, Fasano e Ostuni, negli ultimi anni aperto a un turismo di qualità grazie alle eccellenti strutture ricettive della zona, può essere considerato da sempre un triangolo d’oro per le prerogative offerte. Che, a ben vedere, sono lì da secoli: una campagna ordinata e feconda in cui principali protagonisti sono gli imponenti e contorti ulivi e i carrubi centenari, una ricchezza storica e archeologica senza pari e il valore aggiunto di complessi imponenti e magnifici, che è poco lusinghiero definire masserie, a due passi dal mare.

    Ma prima ancora di chi ora si gode la zona in modalità relax e vacanza, questa era stata scelta come sede abitativa da numerose comunità dalla civiltà raffinata, come si evince dagli insediamenti rupestri che vantano chiese ipogee imponenti e ricche di interessanti affreschi.

    Le popolazioni che qui si insediarono scelsero le lame, solchi profondi scavati dalle piogge nel calcare, come luoghi ideali per realizzare nel malleabile tufo le case-grotte e le grotte-chiese, nelle cavità naturali ampliate da successive lavorazioni.

    Un altro elemento favorevole allo stanziamento nei secoli scorsi è stato il clima che nella zona è particolarmente mite e ideale per la coltivazione dell’ulivo, del mandorlo, degli agrumi e anche di cereali e ortaggi.

    Non bisogna tralasciare poi che nel periodo in cui questi luoghi erano abitati le coste erano infestate dai predatori saraceni o berberi per cui le lame, a volte difficilmente raggiungibili e celate dalla fitta macchia mediterranea, rappresentavano un rifugio ideale.

    La lama più importante e interessante del territorio, sia per la bellezza del paesaggio che per gli insediamenti complessi e una chiesa di notevoli dimensioni e di grande valore artistico, è quella chiamata Lama d’Antico (Strada Provinciale Fasano-Savelletri, Contrada Sarzano, Fasanowww.lamadantico.it – info@lamadantico.it).

    Nella visita in questo luogo affascinante e fuori del tempo, ci accompagnano Giuseppe della Cooperativa ARS Archeologia, Restauro e Sviluppo (per info e visite tel. +39 328 3597517 – +39 338 8175123) e alcuni della numerosa colonia di gatti che ormai sono divenuti le guide ufficiali.

    Mentre ci addentriamo nel fondo della lama, arricchito da tanta vegetazione spontanea e secolari alberi di ulivo, ascoltiamo ciò che ci racconta Giuseppe che ci catapulta nella Puglia del tempo fra l’VIII e il XIII secolo d.C. contesa tra i Longobardi e i Bizantini.

    Nei borghi raccolti nelle lame gli affreschi narrano una storia di pace e di felice convivenza tra le due culture con un uso contemporaneo del latino e del greco nonché compresenza di entrambi i riti. Ciò non significa che non avessero rapporti con le autorità politiche imperanti – ci spiega Giuseppe – ma il loro isolamento consentì loro un’esistenza e una convivenza pacifiche.

    Dunque è ormai archiviata l’ipotesi che voleva questi luoghi di culto come grotte eremitiche basiliane scelte da monaci provenienti dalla vicina Grecia. Del resto, aggiunge la nostra guida, San Basilio non fondò ordini religiosi tantomeno promosse l’eremitismo.
    Prova inconfutabile dei contatti tra monachesimo greco e latino si trova nella chiesa rupestre di San Lorenzo in cui si trova l’affresco raffigurante, uno accanto all’altro, San Basilio e San Benedetto.

     

    leggi anche IL TRIANGOLO D’ORO – PARTE SECONDA

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  • 8 Ottobre 2017 | Passeggiata in bicicletta + Laboratorio | @ Parco delle Dune Costiere, Brindisi, Puglia, Italia

    8 Ottobre 2017 | Passeggiata in bicicletta + Laboratorio | @ Parco delle Dune Costiere, Brindisi, Puglia, Italia

    8 Ottobre 2017 | Passeggiata in bicicletta + Laboratorio | @ Parco delle Dune Costiere, Brindisi, Puglia, Italia.

     è un evento di Passione Extravergine.

    Una giornata tra gli Olivi del Parco delle Dune Costiere
    Passeggiata in bicicletta verso il Dolmen di Montalbano. Pranzo sociale nell’ex stazione di Fontevecchia. Laboratorio di pittura botanica su carta ecologica.

    @ Parco delle Dune Costiere, Ostuni, Brindisi, Puglia, Italia.
    Info: facebook.com – passioneextravergine@gmail.com

    Ci incontriamo alle 10.30 presso l’Albergabici del Parco delle Dune Costiere e PASSEGGIAMO IN BICICLETTA verso il Dolmen di Montalbano.

    Ci trasferiamo, sempre in bici, verso l’EX STAZIONE FERROVIARIA DI FONTEVECCHIA, oggi chiusa e sede di una delle Case del Parco per PRANZARE INSIEME (ognuno porta qualcosa).

    Dopo pranzo con le fantastiche ragazze del TEATRO DEL CLICK, esploriamo il fascino della PITTURA BOTANICA a stampa(circa 2 ore), riproducendo su carte riciclate, carta frutta e altri supporti, rami e foglie di olivo e di altre piante della microflora dell’oliveto.

    Il contributo è di € 10 per i soci dell’associazione Passione Extravergine e €15 per i non soci.

    INFORMAZIONI UTILI

    1) I posti sono limitati. E’ necessario prenotarsi entro il 6 ottobre scrivendo a passioneextravergine@gmail.com
    2) il costo della giornata comprende il laboratorio di pittura botanica e le attività sociali
    3) è possibile partecipare con bici propria oppure affittarla in loco, PREVIA PRENOTAZIONE. Il costo è di 10 euro/giorno. Sono presenti anche bici per bambini, attrezzate per il trasporto di bimbi piccoli e a pedalata assistita.
    4) Si può portare la propria maglietta ed utilizzarla per la stampa (di colore chiaro: bianco, giallo, beige, panna)
    5) Sul posto si possono acquistare borse, cappellini e sciarpe in cotone da personalizzare durante il laboratorio
    6) Ci si può associare a Passione Extravergine, durante la giornata

    una giornata tra gli olivi del parco delle dune costiere copertina-min

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    + notizie da Passione Extra Vergine

  • Alberobello e la Valle d’Itria

    Alberobello e la Valle d’Itria

    Alberobello e la Valle d’Itria.

     è un articolo di Italia.ititalia.it

     La Valle d’Itria accoglie il visitatore con distese di ulivi senza eguali, alberi nati da una terra rossa che profuma e rende il panorama attorno un susseguirsi di effetti cromatici meravigliosi.

    Nota anche come la Valle dei Trulli, si estende tra le provincie pugliesi di Bari, Brindisi e Taranto (Puglia, Italia) e comprende numerosi comuni tra cui Alberobello, Carovigno, Castellana Grotte, Ceglie Messapica, Cisternino, Fasano, Locorotondo, Martina Franca, Noci, Ostuni, Putignano, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e Villa Castelli.

    Sarà per il bianco delle costruzioni o per la vegetazione che li incornicia, ma ogni paese, ogni borgo della valle, è avvolto da un atmosfera magica, quasi fiabesca.

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    Nel cuore della Valle d’Itria tappa d’obbligo è Alberobello con i suoi trulli, località inserita dall’Unesco nella World Heritage List nel 1996. Impossibile non rimanere affascinati da una passeggiata per le vie dei rioni Monti e Aja Piccola.

    Nella valle non c’è solo Alberobello. Le sue campagne sono disseminate di queste costruzioni tipiche: basti pensare a Cisternino, che sorge nella cosiddetta Murgia dei trulli, annoverato, assieme alla vicina Locorotondo, tra I borghi più belli d’Italia. Quest’ultimo, detto fino a metà ottocento “Luogorotondo” per la caratteristica forma rotonda dell’abitato, fa parte de “La Terra dei Trulli”.

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    Tra Bari e Taranto si trova Martina Franca, il comune più popolato della Valle d’Itria, noto soprattutto per la splendida architettura barocca e per l’omonimo festival musicale.

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    E poi c’è la Città Bianca per eccellenza, l’unica della valle con sbocco sul mare: Ostuni. Così chiamata per via del suo caratteristico centro storico, un tempo interamente dipinto a calce bianca. Ostuni costituisce insieme a Taranto e Santa Maria di Leuca, uno dei vertici ideali della penisola salentina.

    Assolutamente da non perdere un “viaggio al centro della terra”, alle Grotte di Castellana (nel comune di Castellana Grotte), dove la Grave, la prima e più vasta caverna nonché l’unica collegata con l’esterno, e poi la la Grotta Bianca lasceranno senza parole qualsiasi visitatore.

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    Ad Alberobello, fra i trulli, in uno scenario spettacolare vanno in scena sia il Presepe Vivente, nel mese di Dicembre, sia la Passione vivente, nel periodo pasquale.

    A Martina Franca nel mese di luglio, dal 1975, va in scena il Festival della Valle d’Itria.

    Sulla collina che sovrasta l’elegante borgo di Fasano, sorge l’omonima selva all’interno della quale si trova lo Zoo Safari, un parco adatto a grandi e piccini che offre al visitatore uno spettacolo davvero incredibile; oltre 40 specie animali allo stato selvatico.

    Passeggiate, laboratori e degustazioni presso le numerose masserie didattiche, ovvero aziende agrituristiche distribuite in tutto il territorio che propongono, per le scuole, ma non solo, esperienze dirette di osservazione e studio, e poi manipolazioni, raccolta frutti, partecipazione alle varie fasi di trasformazione dei prodotti agricoli, creazione di piccoli oggetti in giunco, degustazione di prodotti tipici.
    Come gli Sporcamussi: impossibile non alzarsi da tavola senza la bocca sporca di crema e di zucchero a velo. Sono i dolci tipici di Bari e della Valle d’Itria e si chiamano così proprio perchè sono talmente buoni che, mangiandoli in un sol boccone, deliziano il palato ma lasciano vistose tracce!

  • Ostuni la città bianca

    Ostuni la città bianca

    Ostuni la città bianca.

    Articolo tratto da solobuonoblog.wordpress.com

    Ostuni sale e scende, poi scende e risale, in un dedalo di viuzze luminose sia di giorno che di notte.

    A creare quella luce è il bianco, il bianco diffuso che dà ad Ostuni, appunto, il nome di Ostuni la città bianca.

    Situata in provincia di Brindisi (Puglia, Italia) nei pressi del’altopiano delle Murge, Ostuni affaccia sul mare Adriatico, in una delle parti più belle e pulite in assoluto di tutta la costa. Diciassette chilometri di costa offrono spiagge grandi e assolate, adatte a tutte le tipologie di turisti, ed alle loro rispettive esigenze.

    La città prende vita soprattutto in Estate, dove si popola di turisti che, per tutto il dedalo di viuzze, vicoletti dal caratteristico colore di calce bianca, si godono l’estate, ed una luce che solo Ostuni può regalare. Tanta arte, numerose chiese, varie civiltà che si sono alternate, rendono Ostuni uno dei borghi più belli d’Italia, capace di offrire veramente di tutto ai turisti: non solo il mare.

    Ostuni è tra le più eleganti città mai viste, il panorama, anche di notte, magari con la luna, regala emozioni mai provate prima.

    Non aspettate l’estate: andateci!

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    foto by Comune di Ostuni (Brindisi, Puglia, Italia)