Categoria: VAGABONDING

  • DIFENDERE I SAPORI DELL’ITALIA

    DIFENDERE I SAPORI DELL’ITALIA

    DIFENDERE I SAPORI DELL’ITALIA.

     Una realtá produttiva fatta di piccola e media impresa, frutto di un’antica tradizione che vive di alta qualitá grazie anche a oggetti unici al mondo.

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    é una news di www.mestieridarte.it

    Da quando siamo entrati nell’Europa unita ci hanno spiegato che ormai dobbiamo fare i conti con la globalizzazione dei mercati, per cui occorre produrre tanto e in modo omogeneo per poter conquistare mercati sempre piú vasti e competere con le grandi imprese multinazionali.

    Ma é pur vero che la nostra realtá produttiva é sempre stata caratterizzata dalla piccola e media impresa, aziende che rispetto alla tendenza sopra esposta stanno sviluppando una propria strada cercando di valorizzare sempre piú la “piccola produzione”.

    Valorizzazione che passa attraverso la qualitá, il marchio d’origine, fino alla produzione numerata (come con molti nostri vini); cosí possiamo dire che é in atto una battaglia, da una parte la grande produzione, dall’altra quella piccola e legata a culture e tradizioni locali. Sembra di rileggere le polemiche e le battaglie culturali di fine anni 70 dove i designer radicali (che guardavano con attenzione alle realtá locali, alla cultura contadina, alle esperienze periferiche…) si contrapponevano al design internazionalista (buono per ogni luogo e legato a una visione della nostra societá dipendente da un unico grande supermercato).

    Ieri come oggi. I nostri “sapori” cercano di mantenere la propria identitá e le centinaia di formaggi italiani, vini, salumi, verdure trovano ogni giorno sostenitori che si danno da fare perché non scompaiano dal mercato, e quindi dalla nostra tavola e dalle tavole internazionali di chi apprezza sempre piú i prodotti della cucina italiana. I mondi del design, delle arti applicate e dell’artigianato hanno lo stesso problema.

    Cosí, il consiglio che si puó dare é di cercare di operare collaborando! Oggetti “fatti ad arte” per i nostri “particolari” sapori. Due mondi, due realtá produttive che potremmo salvare attraverso un processo di collaborazione nella consapevolezza (spesso viene a mancare) che tutte e due le produzioni descritte appartengono alla nostra “cultura materiale”.

    Potranno cosí crescere oggetti che esprimono identitá, appartenenze, territorialitá, sfruttando l’apprezzamento di un nostro prodotto ormai penetrato diffusamente sul mercato. Pensiamo al fiasco di vino in vetro di Empoli per il nostro Chianti, ai grandi piatti di Vietri per la nostra pizza napoletana, la ceramica di Grottaglie per il nostro robusto olio del sud e quella di Nove per il delicato olio del Garda, la ceramica di Deruta per il prestigioso olio toscano e cosí via. Tanti oggetti per i tanti prodotti per cui siamo famosi in tutto il mondo.

    Il tema legato all’alimentazione ripropone il dilemma della scelta tra globalizzazione e localizzazione. Probabilmente occorrerá lavorare sui due fronti anche se la nostra cultura, il territorio e le tradizioni ci indirizzano verso progetti che guardano alla localizzazione e ai nostri tanti genius loci.

    Perché non proporre una mostra dove il consumare cibi venga proposto come qualcosa che passi attraverso i diversi rituali domestici della nostra quotidianitá (in continua evoluzione) e che non focalizzi quindi il momento della fruizione sui consueti colazione, pranzo e cena? Il tutto valorizzando, attraverso il progetto, gli strumenti, i prodotti e i cibi espressione delle nostre diversitá? Dalle tovaglie (tessuti e decori di Romagna, Abruzzo, Sardegna…) alle stoviglie in ceramica (di Grottaglie, Vietri sul Mare, Caltagirone, Deruta, Faenza, Nove, S.Stefano di Camastra…), vetro (di Murano, Colle Val d’Elsa, Empoli), pietra (di Apricena, ollare, Lavagna…) e poi argento, porcellana, vimini, legno… fino agli oggetti d’arredo.

    Un’occasione per verificare i tanti possibili collegamenti tra i nostri produttori di oggetti (artigiani e piccole imprese) e di alimentari, per creare e rinnovare sinergie e aprirsi a nuove possibilitá di sviluppo e comunicazione.

    Scritto da Ugo La Pietra per il magazine Mestieri d’Arte & Design, Anno III, Numero 6, Dicembre 2012, pag.14-15;
    (link: www.issuu.com)

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    Mestieri d’Arte & Design è un progetto editoriale dedicato all’eccellenza artigianale italiana e internazionale, alle sue origini e ai suoi rapporti con la creatività e lo stile. Non solo storie o prodotti, ma anche materiali, tecniche, atelier, scuole, botteghe e gli artefici: i maestri d’arte.

    Puoi leggere tutti i volumi del magazine Mestieri d’Arte & Design
    (link: www.mestieridarte.it)

    É un progetto di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte (link: www.fondazionecologni.it) e Symbol s.r.l. (link: www.arbiter.it)

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    (link: www.pixabay.com)

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  • Il triangolo d’oro – parte seconda

    Il triangolo d’oro – parte seconda

    Il triangolo d’oro – parte seconda.

    è un articolo di Città Meridianecittameridiane.it

    Gli insediamenti rupestri tra Monopoli e Fasano.

    Tornando a Lama d’Antico, era sicuramente uno degli insediamenti più grandi e abitati dove non mancava nulla: abitazioni scavate nella roccia con camere e cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, ricoveri per gli animali, trappeti per la molitura delle olive, spazi per ospitare ambienti di lavoro e la magnifica chiesa, completamente affrescata.

    Si tratta di una vera cattedrale con cupola centrale, una delle chiese rupestri più grandi di tutta la Puglia. Al suo interno si entra attraverso un monumentale ingresso che immette in un ambiente distinto in due navate absidate. Originariamente la chiesa era completamente affrescata ma oggi gran parte delle pitture è sbiadita. Si scorge ancora sulla lunetta dell’abside centrale una Maiestas Domini e sulla parete sinistra la figura dell’apostolo Giovanni Evangelista che benedice alla greca.

    Sempre nel Parco Archeologico di Lama d’Antico, è compresa la chiesa di San Lorenzo in cui si conserva un’iconostasi particolare e fortemente legata alle funzioni religiose di rito greco-ortodosso. Ed è proprio qui che sono raffigurati i due Santi Padri: San Basilio della chiesa ortodossa e San Benedetto di quella latina. Notevoli le altre pitture murarie che sono dipinte con abilità pittorica e accuratezza per uso dei colori e i tratti intensamente espressivi dei visi che fanno di questa chiesa uno degli esempi più affascinanti dell’arte bizantina nelle lame di Fasano.

    Tra i casali più interessanti c’è quello di Sant’Andrea e San Procopio, in territorio di Monopoli, a cui si accede dalla Masseria Rosati. Nella lama dell’Assunta si riconoscono numerose case-grotte, un mulino, un frantoio e altri locali per uso artigianale e la chiesa cripta con una facciata scolpita con molta cura e maestria. Molto interessante risulta la lunga iscrizione incisa in lingua latina sopra la lunetta che data la chiesa al 1073.

    Anche il bema di questa chiesa è insolito nell’area della zona in quanto presenta una doppia separazione in pietra alta 50 centimetri con due aperture in direzione delle absidi. Riguardo le pitture murali è ancora visibile un San Giorgio a cavallo, il santo delle crociate. Nei dipinti di San Procopio si percepisce il passaggio dalla tradizione bizantina a una nuova corrente pittorica di ispirazione occidentale di matrice normanno-sveva.

    Canoni già angioini sono presenti nella raffigurazione di Sant’Eligio dipinto con colori vivaci e i simboli attribuitigli dalla tradizione quale patrono dei maniscalchi: due chiodi, un martello, una tenaglia, un ferro di cavallo e un piccolo mulo nero.

    Il nostro giro si conclude nella lama nei pressi della Masseria Ottava Grande (Strada Provinciale 10, Contrada Ottava, Montalbano di Fasano – tel. +39 320 6844285 – www.masseriaottavagrande.it – info@masseriaottavagrande.it), un burrone dalle alti pareti rocciose con un sistema di ampie grotte di cui alcune adibite a trappeto costituito da tre grandi ambienti e da altri piccoli vani e dotato di macina funzionante fino agli anni ’50. Di fronte alla masseria, il più antico esempio con torre fortificata, la chiesa di San Pietro del XII secolo che – come ci spiega l’archeologa Roberta Mussardo, che nel frattempo si è aggiunta a noi, – rappresenta un tipico esempio di edificio a cupole in asse, il cui schema si diffuse ampiamente in Puglia dall’VIII al XIII secolo.

    La chiesa è un piccolo gioiello in cui la semplice architettura esterna non fa presagire l’ampiezza e la ricchezza interne.

    Imponenti i pilastri che si protendono verso l’alto e sostengono gli archi delle tre cupole realizzate con volte a crociera.

    Successivamente, San Pietro è stata decorata con eleganti motivi floreali.

    Da sottolineare che l’edificio è tornato a essere fruibile grazie alla famiglia Indelli che ne è proprietaria, dopo un lungo periodo di incuria. Insieme alla chiesa è stata recuperata anche la casa rurale che si trova nella lama accanto alla quale si distinguono un’antica foggia e un profumato agrumeto chiuso da alte mura rivestite in cocciopesto e dotato di canalette in pietra per convogliare l’acqua della cisterna.

     

    leggi anche IL TRIANGOLO D’ORO – PARTE PRIMA

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  • Il triangolo d’oro – parte prima

    Il triangolo d’oro – parte prima

    Il triangolo d’oro – parte prima.

    è un articolo di Città Meridianecittameridiane.it

     Il territorio tra Monopoli, Fasano e Ostuni vanta una ricchezza storica e archeologica senza pari.

    Il territorio tra Monopoli, Fasano e Ostuni, negli ultimi anni aperto a un turismo di qualità grazie alle eccellenti strutture ricettive della zona, può essere considerato da sempre un triangolo d’oro per le prerogative offerte. Che, a ben vedere, sono lì da secoli: una campagna ordinata e feconda in cui principali protagonisti sono gli imponenti e contorti ulivi e i carrubi centenari, una ricchezza storica e archeologica senza pari e il valore aggiunto di complessi imponenti e magnifici, che è poco lusinghiero definire masserie, a due passi dal mare.

    Ma prima ancora di chi ora si gode la zona in modalità relax e vacanza, questa era stata scelta come sede abitativa da numerose comunità dalla civiltà raffinata, come si evince dagli insediamenti rupestri che vantano chiese ipogee imponenti e ricche di interessanti affreschi.

    Le popolazioni che qui si insediarono scelsero le lame, solchi profondi scavati dalle piogge nel calcare, come luoghi ideali per realizzare nel malleabile tufo le case-grotte e le grotte-chiese, nelle cavità naturali ampliate da successive lavorazioni.

    Un altro elemento favorevole allo stanziamento nei secoli scorsi è stato il clima che nella zona è particolarmente mite e ideale per la coltivazione dell’ulivo, del mandorlo, degli agrumi e anche di cereali e ortaggi.

    Non bisogna tralasciare poi che nel periodo in cui questi luoghi erano abitati le coste erano infestate dai predatori saraceni o berberi per cui le lame, a volte difficilmente raggiungibili e celate dalla fitta macchia mediterranea, rappresentavano un rifugio ideale.

    La lama più importante e interessante del territorio, sia per la bellezza del paesaggio che per gli insediamenti complessi e una chiesa di notevoli dimensioni e di grande valore artistico, è quella chiamata Lama d’Antico (Strada Provinciale Fasano-Savelletri, Contrada Sarzano, Fasanowww.lamadantico.it – info@lamadantico.it).

    Nella visita in questo luogo affascinante e fuori del tempo, ci accompagnano Giuseppe della Cooperativa ARS Archeologia, Restauro e Sviluppo (per info e visite tel. +39 328 3597517 – +39 338 8175123) e alcuni della numerosa colonia di gatti che ormai sono divenuti le guide ufficiali.

    Mentre ci addentriamo nel fondo della lama, arricchito da tanta vegetazione spontanea e secolari alberi di ulivo, ascoltiamo ciò che ci racconta Giuseppe che ci catapulta nella Puglia del tempo fra l’VIII e il XIII secolo d.C. contesa tra i Longobardi e i Bizantini.

    Nei borghi raccolti nelle lame gli affreschi narrano una storia di pace e di felice convivenza tra le due culture con un uso contemporaneo del latino e del greco nonché compresenza di entrambi i riti. Ciò non significa che non avessero rapporti con le autorità politiche imperanti – ci spiega Giuseppe – ma il loro isolamento consentì loro un’esistenza e una convivenza pacifiche.

    Dunque è ormai archiviata l’ipotesi che voleva questi luoghi di culto come grotte eremitiche basiliane scelte da monaci provenienti dalla vicina Grecia. Del resto, aggiunge la nostra guida, San Basilio non fondò ordini religiosi tantomeno promosse l’eremitismo.
    Prova inconfutabile dei contatti tra monachesimo greco e latino si trova nella chiesa rupestre di San Lorenzo in cui si trova l’affresco raffigurante, uno accanto all’altro, San Basilio e San Benedetto.

     

    leggi anche IL TRIANGOLO D’ORO – PARTE SECONDA

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  • Perchè dobbiamo aspettare il Black-Friday?

    Perchè dobbiamo aspettare il Black-Friday?

    Perchè dobbiamo aspettare il Black-Friday?

    Di seguito riportiamo i nostri semplici consigli per acquistare on line vino, cibo ed altro su Dispensa dei Tipici, a prezzi sempre vantaggiosi.

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  • Il cuore della Puglia

    Il cuore della Puglia

    Il cuore della Puglia.

    Il territorio del Sud Barese si sviluppa tra la costa adriatica e la collina che introduce alle Murge.

    Coltivazioni di frutta, verdure ed ortaggi accompagnano il viaggio lungo le strade che collegano le città che si affacciano sul mare a quelle dell’entroterra le quali si sviluppano attorno ai caratteristici centri storici pugliesi.

    il cuore della Puglia the heart of Apulia polignano

    Polignano a Mare, Monopoli e Conversano rappresentano un autentico cuore della Puglia, tutt’intorno però c’è un patrimonio di cultura, storia ed enogastronomia, tutto da scoprire!

    il cuore della Puglia the heart of Apulia monopoli

  • Il colore è di casa in Puglia

    Il colore è di casa in Puglia

    Il colore è di casa in Puglia.

    Dove il sole trasforma fichi e pomodorini, rossi, nei vicoli bianchi delle città, ed accompagna l’energia vitale del verde che diventa giallo nei campi di grano, nelle vigne, nei frantoi, e riscalda scogliere a picco e spiagge caraibiche lambite dal blu del mare, nel quale s’immerge lo sguardo lungo gli 860 km di costa.

    Arte, Storia, Folklore, Enogastronomia. Sono gli elementi caratteristici del Turismo made in Puglia.

    Ci si può incamminare sulle orme della storia tra le pietre sacre delle cattedrali romaniche, degli eremi scavati nella roccia o delle chiese barocche e tra le pietre profane dei castelli di Federico II, dei villaggi rupestri e degli interminabili muretti a secco che disegnano il paesaggio.

    Ci si può tuffare nel blu, nel verde, nell’azzurro e nelle innumerevoli sfumature di cui si colora il mare dal Gargano alla terra di Bari fino al profondo Salento e che fa da sfondo a un filo ininterrotto di paesi bianchi e centri storici abbarbicati su costoni rocciosi.

    Ci si può immergere nella profondità delle Grotte carsiche per poi riemergere e scoprire il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, le Riserve naturali e le Aree Marine Protette.

    Per chi vuole dedicarsi allo sport e all’avventura questo è il posto giusto, perché la Puglia si può scoprire attraverso gli itinerari di trekking o le ciclovie e le ippovie, tra uliveti secolari, querce e vigneti.

    E poi ci si può lasciar stuzzicare dai piatti Tipici di Puglia, da una fetta di Pane d’Altamura Dop condito con Pomodorini Fiaschetto di Torre Guaceto e Olio extra vergine di Oliva. O da un calice di Vino Primitivo di Gioia del Colle accompagnato da una fetta di Canestrato Pugliese Dop e taralli appena sfornati..

    Prodotti unici, preparati a mano, artigianali come i fischietti di Rutigliano, i Pumi di Grottaglie e i cestini in giunco di Acquarica del Capo.

    Agricoltura sociale e turismo responsabile, Agriturismo, B&B e masserie storiche, per chi dell’ecoturismo fa il proprio motto.

    Centri benessere e località termali per chi vuole dedicarsi alla cura del corpo e della mente in un soggiorno all’insegna del relax.

    Centri per congressi, aree fieristiche e sale meeting per chi in Puglia arriva per business.

    Dalla Murgia, alla Terra di Bari, dalla Valle d’Itria e Murgia Tarantina alla costiera Jonica, dal Gargano al Salento: la Puglia è la perfetta sintesi tra terra e mare, tra sacro e profano, tra feste patronali, riti legati alla tradizione e vie Francigene. E poi eventi, grandi festival, concerti musicali, rassegne cinematografiche e mostre d’arte.

    Facile da raggiungere (ha due importanti aeroporti), facile da girare e facile da programmare.

    Insomma, la meta perfetta per un viaggio. E si dice che uno solo non basti a gustarla tutta (vero!) e in attesa delle successive DISPENSA DEI TIPICI rappresenta il modo perfetto per imparare ad assaggiare ed a scoprire la Puglia!

    Cosa aspetti? Il colore è di casa in Puglia, colorati di Puglia!

    il colore è di casa in puglia the colors live in Puglia