Categoria: ARTI

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  • ROCCO SCOTELLARO: THE PEASANT POET

    ROCCO SCOTELLARO: THE PEASANT POET

    ROCCO SCOTELLARO: THE PEASANT POET.

    Rocco Scotellaro, poet and studious of the peasant world, promoted the need for international solidarity, dignity of work and freedom. Born in Tricarico (Matera, Basilicata, Italy), his literary production has reached universal lyrical tones.

    [english version will be soon available]

    Rocco Scotellaro (Tricarico 1923 – Portici 1953) é stato uno dei maggiori poeti e intellettuali lucani impegnato nel vivo delle problematiche del secondo dopoguerra. Animato da una forte carica morale e ideale, profusa nella sua produzione letteraria e nell’impegno politico, ha assunto il valore emblematico delle lotte per il riscatto del popolo meridionale.

    Maturò il suo pensiero nei drammatici anni 1943-1944 vissuti in Basilicata, terra di confinati politici come Carlo Levi, Manlio Rossi-Doria, Camilla Ravera, Emilio Sereni, Franco Venturi, Guido Miglioli e di ebrei internati, ma anche regione che, dopo l’8 settembre ’43, avviò in anticipo rispetto al centro-nord d’Italia il processo di democratizzazione della vita civile e politica in un clima irto di difficoltà e di tensioni.

    Intenso fu l’impegno politico-sindacale sia nel suo comune Tricarico (link: goo.gl/maps ) sia in Basilicata. Attraverso i consigli di borgo, creò una forte partecipazione ed un forte consenso soprattutto tra i contadini e i braccianti.

    Il 1 maggio 1944 in occasione di un comizio nella piazza di Tricarico, sottolineó la necessitá di richiamare gli ideali della solidarietà internazionale, del lavoro e della riconquistata libertà, ponendo l’accento sulla necessità della «rieducazione morale e politica del popolo». In seguito organizzó un’imponente manifestazione per commemorare Giacomo Matteotti, ucciso da estremisti fascisti.

    L’attivo coinvolgimento nella vita politica culminò con la sua elezione a sindaco di Tricarico per lo schieramento del Fronte Popolare Repubblicano, il 20 ottobre 1946, con la prima votazione democratica del dopoguerra italiano. Nel contesto rurale e agricolo del tempo, la sua Amministrazione si contraddistinse per il coinvolgimento del popolo nella risoluzione dei problemi e per la realizzazione di opere concrete a favore della popolazione, come la fondazione di ospedali, scuole, strade ed edifici pubblici.

    Si rese protagonista nelle occupazioni della terra da parte dei contadini e dei braccianti, per rivendicare i loro diritti contro lo sfruttamento dei latifondisti. Cosí, l’apertura delle scuole, rappresentava una conquista fondamentale per attivare un processo di elevazione culturale e democratica dei popoli attraverso la lotta all’analfabetismo

    Con il declino delle Sinistre in Italia, e dopo le vicende dell’ingiusto carcere, rassegnó le sue dimissioni abbandonando la politica attiva. In questo passaggio Scotellaro diviene poeta e studioso del mondo contadino lucano.

    Si dedicò alle ricerche per il Piano di Sviluppo Regionale per la Basilicata curando la parte relativa ai problemi della scuola, commissionato dalla SVIMEZ, su invito di Manlio Rossi-Doria che dirigeva l’Osservatorio di Economia Agraria di Portici.

    Partecipò alle indagini sulla civiltà contadina in Lucania, condotte da George Peck, Friederick G. Friedmann, Ernesto De Martino e lavorò su un’ampia ricerca sulla cultura dei contadini meridionali, affidatagli da Vito Laterza.

    Profondo fu il suo legame con Carlo Levi, Rocco Mazzarone e il Movimento di Comunità di Adriano Olivetti.

    Aperto al dibattito culturale italiano dell’immediato dopoguerra, ha lasciato un “centinaio di liriche che – a giudizio di Eugenio Montale – rimangono le più significative del nostro tempo”.

    Alla poesia “É fatto giorno” (Milano, Mondadori, 1954 – Premio Viareggio, oggi raccolta nell’opera omnia Rocco Scotellaro, Tutte le poesie. 1940-1953, a cura di Franco Vitelli, Milano, Mondadori, 2004) si affianca la prosa con “Contadini del Sud” (Bari, Laterza, 1954, una raccolta di testimonianze di vita di contadini meridionali e con il racconto autobiografico “L’uva puttanella” (Bari, Laterza, 1955). Seguono le prose giovanili di “Uno si distrae al bivio” (prefazione di Carlo Levi, Roma-Matera, Basilicata Editrice, 1974) e di “Giovani soli” (a cura di Rosaria Toneatto, prefazione di Leonardo Sacco, Matera, Basilicata Editrice, 1984).

    Lo spessore della produzione poetica di questo “precoce e sfortunato maestro del nostro neorealismo”, tradotta in varie lingue, emerge sui fermenti della sua terra e del suo tempo, per raggiungere toni lirici di portata universale (Rocco Scotellaro, Tutte le poesie. 1940-1953, a cura di Franco Vitelli).

    La poesia

    Sempre nuova è l'alba

    Non gridatemi più dentro,
    non soffiatemi in cuore
    i vostri fiati caldi, contadini.

    Beviamoci insieme una tazza colma di vino!
    Che all'ilare tempo della sera
    s'acquieti il nostro vento disperato.

    Spuntano ai pali ancora
    le teste dei briganti, e la caverna –
    l'oasi verde della triste speranza –
    lindo conserva un guanciale di pietra….

    Ma nei sentieri non si torna indietro.
    Altre ali fuggiranno
    dalle paglie della cova,
    perchè lungo il perire dei tempi
    l'alba è nuova, è nuova.

    [1948] (Rocco Scotellaro

    Il centro di documentazione 

    (non piú attivo)

    Dalla sua fondazione e per tutto il periodo di attivitá il CENTRO DI DOCUMENTAZIONE “ROCCO SCOTELLARO E LA BASILICATA DEL SECONDO DOPOGUERRA” (link: www.centrodocumentazionescotellaro.org) ha sempre mantenuto le finalità per cui è nato, ed ha realizzato numerosi progetti ed eventi a livello locale, nazionale ed internazionale, che hanno visto sempre la partecipazione attiva e collaborativa dei membri fondatori e del Comitato Scientifico dello stesso Centro.

    La sua terra

    Esperisci il fascino di un territorio che ha voglia di lasciarsi scoprire, immergendoti nella cultura locale. Ci si sente come se quel luogo lo conoscessi già, cosí come parte di quelli che li sono nati. Ti porta ad immaginare cosa ha ispirato un grande personaggio italiano; ispira anche te!

    +info su Tricarico
    (link: www.basilicataturistica.it  )
    (link: www.comune.tricarico.mt.it )
    (link: www.wikipedia.org )
    (link: goo.gl/maps)

    Testo tratto e ispirato da
    (link: www.centrodocumentazionescotellaro.org)
    (link: www.huffingtonpost.it)

    foto credits
    (link: www.wikipedia.org )

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  • GIUSEPPE DI VITTORIO: FROM THE APULIAN RURAL CIVILIZATION TO BE ITALIAN EMBLEM

    GIUSEPPE DI VITTORIO: FROM THE APULIAN RURAL CIVILIZATION TO BE ITALIAN EMBLEM

    GIUSEPPE DI VITTORIO: FROM THE APULIAN RURAL CIVILIZATION TO BE ITALIAN EMBLEM.

    Giuseppe Di Vittorio was loved by the Italians for his desire to improve society by improving everybody, nobody excluded. He was born in Cerignola (Foggia, Puglia, Italy), from his town and from the peasants who worked in the fertile Apulian plain he started a political and workers' Union career that led him to become an Italian symbol.

    [english version will be available soon]

    Giuseppe Di Vittorio (Cerignola, 11 Agosto 1892 – Lecco, 3 Novembre 1957) è stato un politico e sindacalista italiano. Antifascista sostenitore del Partito Socialista Italiano prima e del Partito Comunista poi, fu a capo della CGIL fino alla sua inaspettata morte.

    Il suo pensiero politico/sindacale si può racchiudere in una sua frase citazione dalla quale traspare la sua voglia di miglioramento, che focalizzava la propria attenzione sul diritto al lavoro, al benessere, alla ricostruzione dell’Italia, per la costruzione di uno stato repubblicano che migliorasse l’esistenza di tutti, nessuno escluso: “La superiore bellezza della nostra causa? Noi non vogliamo progredire facendo andare indietro l’anima!”

    Nato da famiglia di contadini di Cerignola (link: goo.gl/maps), comincia fin da giovanissimo ad approcciarsi al mondo del lavoro contadino dopo la morte del padre nel 1900.

    La sua formazione da autodidatta gli permise di non perdere mai di vista i problemi dei ceti sociali più bassi, molto numerosi nella Puglia di inizio 1900 e che rappresentarono il suo bacino elettorale più ampio.

    Il suo approccio al mondo sindacale avvenne già con le lotte dei braccianti a Cerignola, Minervino Murge (Bari, Puglia, Italia) e Bari (Bari, Puglia, Italia) dove fu chiamato a guidare la Camera del lavoro.

    Fu esiliato in Francia durante il periodo Fascista. Tornato in Italia partecipò alla ricostruzione della CGIL (il più antico sindacato dei lavoratori in Italia) (link: www.wikipedia.org) di cui divenne segretario generale.

    Il suo impegno per i lavoratori durò fino alla sua morte e, rifiutando la violenza nelle lotte di massa, rimase legato a due principi: l’unità dei lavoratori e l’autonomia del Sindacato.

    Partecipò attivamente all'elaborazione della Costituzione e, con la sua attività parlamentare alla Camera, per la promulgazione di molte leggi sociali.

    La sua vita politica, nonostante gli inizi con il Partito Socialista, lo vide legato al Partito Comunista Italiano ed ai movimenti antifascisti già dai loro albori.

    Ciò gli permise di viaggiare ed essere in contatto con i movimenti esteri Russo, Francese e Spagnolo sempre vicini ai diritti dei contadini. Dopo i fatti di Budapest del 1956 entrò in conflitto con il pensiero del leader Togliatti senza perderne stima e voglia di collaborare, tanto da rimanerne in contatto fino alla sua morte.

    Il film

    Pane e Libertà (link: www.rai.it) è la miniserie TV andata in onda su Raiuno nel 2008. Con un cast (link: www.mymovies.it) di primo livello e colonna sonora di Ennio Morricone (link: www.youtube.com) .

    La fondazione

    Dal 1992 ha sede a Roma la Fondazione Di Vittorio (link: www.fondazionedivittorio.it ) impegnata su tutto il territorio nazionale per la ricerca, lo studio e la diffusione di un pensiero critico sui temi di conoscenza, divulgazione e approfondimento della storia della CGIL e del movimento operaio italiano ed europeo.

    L’associazione

    Fondata nel 2010, con sede a Cerignola, l’associazione Casa Di Vittorio (link: www.casadivittorio.it ) intende promuovere la conoscenza della vicenda umana e dell’opera sindacale e politica di Giuseppe Di Vittorio, con particolare riferimento alle esperienze storiche e sociali dei lavoratori pugliesi, e più in generale alla storia del Mezzogiorno d’Italia. Nella propria attività l’Associazione “Casa Di Vittorio” si collega in rete ai soggetti e agli Istituti locali, nazionali e internazionali che presentano analoghe ispirazioni e finalità.

    La sua terra

    Esperisci il fascino di un territorio che ha voglia di lasciarsi scoprire, immergendoti nella cultura locale. Ci si sente come se quel luogo lo conoscessi già, cosí come parte di quelli che li sono nati. Ti porta ad immaginare cosa ha ispirato un grande personaggio italiano; ispira anche te!

    +info about Cerignola
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  • LOVES IN FREE FALLING

    LOVES IN FREE FALLING

    AMORI NEL VUOTO.

    “Dedicated to all loves which collapsed down with the Genoa Bridge.
    Dedicated to Italians, who want not to forget.”

    author:

    Alessio Magistro
    (link: www.facebook.com)

    [english version will be available soon]

    AMORI NEL VUOTO.

    Il ponte che mi portava da te, venne giù
    ed io caddi nel vuoto della paura di non rivederti,
    nella paura di non averti detto “Amore”,
    di non averti baciato prima di uscire,
    di aver litigato con te senza far pace

    Io precipitai in una scatola di ferro
    con dentro incastrati i miei timori,
    mi schiantai e si sgretolò al suolo la mia vita
    con tutte le mie fragilità e incertezze di non averti amato abbastanza

    Schiacciata tra lamiere e cemento bastardo,
    restò impigliata la mia voglia di amarti ancora,
    ti amai un’ultima volta percorrendo
    ,sotto la pioggia nera d’estate,
    l’arcobaleno che mi portava dalla terra al cielo
    dei tuoi azzurri occhi.

    autore:

    Alessio Magistro
    (link: www.facebook.com)

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  • MATTEO SALVATORE: POETRY IN MUSIC

    MATTEO SALVATORE: POETRY IN MUSIC

    MATTEO SALVATORE: POETRY IN MUSIC.

    Matteo Salvatore was a singer-songwriter, born in Apricena (Foggia, Puglia, Italy). The famous writer Italo Calvino said: “We still have to invent Matteo Salvatore’s words”.

    Songwriter and singer of popular music, as well as interpreter of traditional songs of the Gargano and Puglia, he spent his childhood in the poorness that was afflicting his homeland and the whole of Italy after the First World War.

    Spaces and human figures still seem to have risen from the beautiful rhymes of Matteo Salvatore’s songs, incisive as well as delicate. They are set between the panoramas of the Gargano and the Foggia’s countryside.

    Visiting the places that inspired this artist’s poetics, visiting these places with his songs in your ears, is an amazing multisensory experience. You can start right from the village where he was born: Apricena (link: goo.gl/maps)

    You feel a dizzying tension, between the sense of idyllic conviviality ispired by the Tavoliere delle Puglie – the second largest plain in Italy after the Po Valley – and the wild nature of the Gargano – the spur of Italy which from his top 1000 meters high it dips dizzily and spectacularly into the Adriatic Sea.

    Experience the fascination of a nature that becomes poetry, as you immerse yourself in the local culture. You feel like you know this place already , and part of those who were born here.

    The beauty leaves you breathless and leads you to image how such a touching spectacle of nature inspired a great artist; get inspired you too.

    inspired by a book from Puglia Promozione
    (link: www.viaggiareinpuglia.it)

    photo credits
    (link: www.pixabay.com)

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  • DOMENICO MODUGNO: POETRY IN MUSIC

    DOMENICO MODUGNO: POETRY IN MUSIC

    DOMENICO MODUGNO: POETRY IN MUSIC.

    The great Domenico Modugno, from the splendour of his hometown Polignano a Mare (Bari, Puglia, Italy), began the adventure that took his music around the world.

    Wandering through the alleys of this wonderful hamlet, Polignano a Mare (link: goo.gl/maps), abandoning yourself to its deep blue of the sea and the sky, means solving the mystery that shrouds the creativity of the songs of Domenico Modugno.

    Stroll along the road that bears the singer’s name, until you reach the statue dedicated to him by the municipality.

    Walk along the sea, follow its contours having a break at the terraces. Walk on the white pebble beaches that open onto the town, enter the blue sea or the blue painted blue of the sky.

    You will certainly feel like you can… vooooolaaaaare! ooooh ooooh!

    Experience the fascination of a nature that becomes poetry, as you immerse yourself in the local culture. You feel like you know this place already , and part of those who were born here.

    The beauty leaves you breathless and leads you to image how such a touching spectacle of nature inspired a great artist; get inspired you too.

    inspired by a book from Puglia Promozione
    (link: www.viaggiareinpuglia.it)

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  • THE MEDITERRANEAN DIET AND THE BIODIVERSITY

    THE MEDITERRANEAN DIET AND THE BIODIVERSITY

    THE MEDITERRANEAN DIET AND THE BIODIVERSITY.

    Eating of several varieties of fruit and vegetables enriches our diet with compounds having essential and biologically active functions that prevent several diseases.

    neu nuovo e utile

    it is a news by www.biodiversitapuglia.it

     Ancel Benjamin Keys, the American biologist who discovered Mediterranean diet benefits, in 1993 reported that “the Mediterranean Diet is mainly vegetarian, that is: pasta in various shapes, vegetables seasoned with olive oil, all kind of seasonal vegetables in addiction to cheese, every meal ends with fruit and is frequently accompanied by wine ».

     He also said: “I’m referring at “leaves “. (…) all kinds of leaves are really important for each part of every day’s diet. There are many types of lettuce, spinach, chard, portulaca (…), endive and turnips ».

     Thus, Ancel Keys emphasized the fact biodiversity is important also when we speak about dishes.

     Eating various types of fruit and vegetables enriches our diet with essential and biologically active substances having efforts for preventing numerous diseases.

     It makes our nutrient needing complete.

     It enriches our menu with several colors and stories.

     It avoid the extinction of typical products of our land.

     It improves us, simply.

    Written by Pietro Santamaria for the project Biodiverso;
    (link: www.biodiversitapuglia.it)

    neu nuovo e utile
    The main purpose of the integrated project BiodiverSO is to help achieve a significant reduction of the current rate of erosion of the biodiversity of Apulian horticultural species.

    You can read all news, all info and all research about the project Biodiverso – Biodiversity of Apulian horticultural species.
    (link: www.biodiversitapuglia.it)

    Ii is a project by ATS “RETE PER LA BIODIVERSITÀ DELLE SPECIE ORTICOLE IN PUGLIA” “BIODIVERSO
    (link: www.biodiversitapuglia.it)

    photo
    (link: www.pixabay.com)

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  • TOURISM IS THE HEAVIEST (AND THE MOST PARADOXICAL) INDUSTRY OF OUR TIME

    TOURISM IS THE HEAVIEST (AND THE MOST PARADOXICAL) INDUSTRY OF OUR TIME

    TOURISM IS THE HEAVIEST (AND THE MOST PARADOXICAL) INDUSTRY OF OUR TIME.

    We are living (but, who does know if we really have realized this already?) in the tourism era.

    neu nuovo e utile

    it is a news by www.nuovoeutile.it

     Tourism is the most important industry of our time, also it is the most polluting: it produces CO2 and it erodes lands. It feeds a huge satellite activities: there are the planes, ships, trains and cars and buses manufacturers which would suffer a sharp decline without tourism.

     There are the roads and airports building sectors.More, there are the hotels, villages, second homes, golf courses and swimming pools building sectors. There are the manufacturing sectors whose produce furnitures for hotels and second homes. Then there are the souvenirs and skilift, skis, boots and bathing suits, slippers and backpacks and suitcases and caps and sunscreens manufacturers… and there are all the stakeholders working for advertising, publishing, on paper and online. Finally, there are Google Maps and Tripadvisor.

    10 PERCENT OF WORLD GDP.

     International tourism value is 1522 billion dollars (Wto – World Trade Organization, 2015). Incalculable satellite activities are not included. Local tourism value is much more: 7600 billion dollars in 2014, 10 percent of world GDP.

    SPAIN AND ITALY.

     The world’s first tourist destination is Spain, here tourism value is more than 15 percent of internal GDP and workforce. In Italy turism represent the 10.2 percent of internal GDP and 11.6 percent of workforce (2015 data). In Costa Rica (link: www.nuovoeutile.it) tourism represent 27 percent of the workforce (and, in combination with laws about land protection, it is concretizing a different future for the whole nation).

    THE CAROUSEL WHICH IS MAKING US MOVING.

    Insomma, il turismo è una giostra su cui buona parte della popolazione mondiale è salita (o salirà tra breve), nei ruoli più o meno intercambiabili di viaggiatore o turista, o spettatore, o lavoratore del turismo. È un fenomeno globale, pervasivo e relativamente recente. C’è un’enorme letteratura sui luoghi del turismo, c’è un’ampia produzione di scritti sul marketing e la promozione turistica. Ma i ragionamenti sul turismo in sé, come nuovo stile di vita, sistema e comportamento condiviso, sono scarsi e frammentari.

    VOLENTEROSE ILLUSIONI.

    Con Il selfie del mondo (Feltrinelli), Marco D’Eramo ci aiuta a capire come la giostra funziona, che cosa la muove e che cosa può romperla. Soprattutto, ci dice che la giostra è fatta di specchi, e che si fonda sul paradosso. Per questo, parlando di turismo, Il selfie del mondo ci parla di noi e dei nostri desideri, delle nostre illusioni e (infine) della nostra buona volontà.

    UN NOBILE PIACERE.

    In passato la gente non si muoveva se non era obbligata a farlo. Nel Cinquecento, solo i figli dei nobili viaggiano per piacere e formazione. Nel Settecento, “aver visto il mondo” diventa obbligatorio per un gentiluomo, a cui si consiglia di andare in giro con un blocco da disegno. Nasce così la categoria del “pittoresco”: ciò che salta all’occhio, è esotico ed è facile da dipingere.

    Turismo - tourism 1-min

    BRUTTI E TANTI.

    Il turismo si espande a metà Ottocento, con la sbalorditiva diffusione dei mezzi di trasporto, e suscita nei nobili turisti tradizionali enorme fastidio per i “nuovi” e “brutti” e “tanti” turisti borghesi. Questi hanno mete che oggi ci sembrano stravaganti. A Parigi visitano le fogne, le prigioni e (lo racconta Marc Twain) l’obitorio.

    RIVOLUZIONE TURISTICA.

    Ma la rivoluzione turistica mondiale si verifica nel secondo dopoguerra: si passa da 25,3 milioni di viaggiatori internazionali nel 1950 al miliardo 186 milioni del 2015 (dato WTO). Il turismo non solo si globalizza grazie ai voli low cost, ma si specializza irreggimentando pubblici diversi (anziani, congressisti, studenti, fedeli in visita ai luoghii sacri…). E, scrive d’Eramo, si ingarbuglia (ingarbugliando anche noi) in una serie di paradossi disturbanti.

    PRIMO PARADOSSO: IL TURISMO FUGGE DA SE STESSO.

    Ogni meta desiderabile perché “autentica” ed “esclusiva” smette gradualmente di esserlo man mano che si trasforma in meta turistica. E poi, più un luogo “va visto”, meno diventa possibile vederlo, perché… è pieno di turisti.

    SECONDO PARADOSSO: L’AUTENTICA FINZIONE.

    I turisti ricercano l’autenticità, ma la individuano solo se è evidenziata, quindi “messa in scena”, quindi ostentata e inautentica. Questo fatto porta al terzo paradosso.

    TERZO PARADOSSO: LA TRADIZIONE INVENTATA.

    Per esempio, il Palio di Siena viene medievalizzato nel 1904. E i mercati “tipici” come il Mercado de San Miguel a Madrid finiscono per vendere solo ciò che i turisti si aspettano di poter comprare.

    QUARTO PARADOSSO: L’ENTROPIA TURISTICA.

    il turismo alimenta l’economia delle città e dei territori, ma la omogeneizza distruggendo le basi economiche su cui si fonda l’identità di quelle città e di quei territori. Nel Chiantishire i casolari diventano ville, nel centro delle città le botteghe diventano negozi di souvenir. I piccoli centri come San Gimignano si trasformano in un parco a tema.

    Turismo - tourism 1-min

    QUINTO PARADOSSO: IL TOCCO LETALE.

    Il tocco dell’Unesco è – scrive D’Eramo — letale. Preservando le pietre e gli edifici, l’etichetta di Patrimonio dell’Umanità, anche se attribuita in perfetta buona fede, museifica i luoghi, li sterilizza, costringe gli abitanti all’esodo svuotando i centri urbani.

    SESTO PARADOSSO: IL FALSO È VERITÀ.

    L’inautentico turistico è un autentico (e dunque rimarchevole) segno del nostro tempo. Basti pensare al caso di Lijang, città turistica cinese interamente ricostruita, (oltre 20 milioni di turisti nel 2013). O al caso di Las Vegas. Due insediamenti che raccontano una verità proprio nel loro essere fenomeni del tutto artificiali

    SETTIMO PARADOSSO: FARE IL TURISTA È UN LAVORO DURO.

    Le persone si assumono volontariamente il compito di eseguirlo mentre sono in ferie, cercando di sfruttare con la massima efficacia il poco tempo disponibile. Un dettaglio rivelatore: quelli che dicono “ho fatto il Brasile, l’anno prossimo farò l’Asia centrale”. Che fatica…

    OTTAVO PARADOSSO: “LOCALE” È DAPPERTUTTO.

    Parliamo di gastronomia. Si moltiplicano le sagre enogastronomiche: in Italia sono oltre 34.000, più di quattro a comune. Abbiamo 1515 sagre della polenta e 1040 sagre della salsiccia, 5790 sagre del tartufo, 156 sagre della lumaca e 171 della rana… e si moltiplicano anche i ristoranti etnici, perché i turisti amano gustare di nuovo i sapori incontrati in vacanza. Ma la “cucina etnica” è come la “musica etnica”: ingredienti tradizionali riarrangiati per un pubblico globale.

    NONO PARADOSSO: NESSUN TURISTA VUOLE SENTIRSI TALE.

    Preferisce considerare se stesso un “viaggiatore”, e riversare il proprio disprezzo su qualcun altro che si comporta più “da turista”. La catena del disprezzo classista è forte: lo svago delle masse, che è recentissimo, ha ricevuto dagli intellettuali più critiche in dieci anni di quante il tempo libero degli aristocratici ne abbia ricevute in duemila anni.

    UN VIAGGIO TRA FENOMENI.

    Il testo di Marco D’Eramo è a sua volta un viaggio. Cioè un percorso tra fenomeni, luoghi, idee, dati, idiosincrasie, intuizioni e contraddizioni, e mille storie sorprendenti. Ma, proprio come capita nei viaggi materiali, anche procedendo di pagina in pagina l’autore entra in contatto con prospettive inaspettate e ne esce cambiato. E con lui noi, che l’abbiamo seguito leggendo.

    Turismo - tourism 1-min

    C’È DEL BUONO, TUTTAVIA.

    La chiave del cambiamento di prospettiva sta in una serie di domande semplicissime: …e se il turismo fosse animato dal movente positivo dell’essere curiosi del mondo? E se non si trattasse d’altro che di una pratica di automiglioramento (self improvement) corporeo, emotivo e intellettuale? Del resto, in quale altra occupazione che la renda più felice potrebbe una sterminata massa di esseri umani investire il suo tempo libero? C’è qualcosa di commovente, scrive D’Eramo, nella fiducia che andare a visitare una città, un monumento, un paese possa aprirti la mente, renderti migliore.

    NOSTALGIA, FORSE.

    Eppure, la bistrattata figura del turista forse non durerà per sempre. Potremmo perfino cominciare a coltivare, nei suoi confronti, una specie di nostalgia. Il cambiamento del lavoro, che diventa sempre meno stabile, può cambiare l’idea stessa di “vacanza”. E lo sguardo turistico che cerca il nuovo, l’autentico e l’inaspettato, forse si appannerà dopo aver già visto in rete tutto ciò che merita di essere visto.

    + from Nuovo e Utile

    Written by Annamaria Testa for its own website Nuovo e Utile, teorie e pratiche della creativitá
    (link: www.nuovoeutile.it)

    neu nuovo e utile

    Nuovo e Utile is a no profit website about theories and practices about creativity. NeU – Nuovo e Utile aims to increase the awareness about good quality information and tools, useful to think and design with an innovative way. NeU – Nuovo e Utile is useful for professionals, teachers, students, researchers, and those who have a particular interest in the theories and practices of creativity.

    You can read all artichles on website NeU – Nuovo e Utile, theories and practices about creativity.
    (link: www.nuovoeutile.it)

    It is a project by Annamaria Testa
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  • DEFENDING ITALY’S SAVOURS

    DEFENDING ITALY’S SAVOURS

    DEFENDING ITALY’S SAVOURS.

    A manufacturing reality made of small and medium-sized enterprises, the result of an ancient tradition founded on high quality also thanks to unique objects.

    neu nuovo e utile

    it is a news by www.mestieridarte.it

    Since we entered the European Union we have been told that we must cope with the globalization of markets, that we have to produce great quantites of standardized products in order to conquer ever wider markets and compete with the great multinationals.

    But it is also true that Italy’s production is characterised by small and medium-sized enterprises, companies developing their own independent way by concentrating on “small production” and thus creating a completely different trend to the one mentioned above.

    This evaluation relies also on quality, original brand and numbered production (such as with many of our wines); thus we can say that a battle is going on inside large-scale production and another in the small segment linked with local cultures and tradition. It is like reading again the cultural battles and the controversies of the late Seventies, when radical designer, interested in local realities, rural cultures and suburban experiences, counterpoised themselves to globalised design (good for every place and linked with an interpretation of our society as depending on one big supermarket).

    Hence yesterday is like today. Our “tastes” try to keep their own identity and the hundreds of Italian cheeses, wines, salamis and vegetables find ever more supporters engaged in trying to avoid their disappearing from the market and thus from our table and from the international tables of those appreciating the products of Italian cuisine. The worlds of design, applied arts and craftsmanship have the same problem.

    Hence the advice to develop a way to co-operate. “Artistically and perfectly made” objects for our “unique” savours. Two worlds, two production realities we could save through co-operation, based on knowing that both productions described above belong to our “material culture”. A consciousness often lacking.

    This would allow the growth of objects expressing identity, belonging, origin, exploiting the success of one of “our” products already enjoying a good success on markets. Consider the wine flask in Empoli grass for our Chianti, the large-sized dishes made in Vietri for our Neapolitan pizza, Grottaglie ceramics for our strong-tasting olive oil produced in southern Italy, or Nove ceramics for our delicate oil from the Garda lake, and Deruta ones for our prestigious Tuscan oil and so on. Many objects for the many products making us world-renowed.

    Themes who are linked with food introduce the common dilemma of choosing between globalisation and localisation. We will probably have to work on both sides even though our culture, our traditions and land turn us towards plans oriented towards localisation and our many genii loci.

    Why not propose an exhibition where food consumption is associated to the different domestic rituals that make up our (everchanging) daily life, not necessarily focusing on the traditional division of meals, breakfast, lunch and dinner? And at the same time evaluate instruments, products and food conveying Italian diversities through the projects? From tablecloths (fabrics and patterns from Romagna, Abruzzo, Sardinia…) to ceramics (from Grottaglie, Vietri sul Mare, Caltagirone, Deruta, Faenza, Nove, Santo Stefano di Camastra…), glass (Murano, Colle Val d’Elsa, Empoli…), stone (from Apricena and Lavagna, steatite…) and then silver, porcelain, wicker, wood… up to interior design objects.

    It is a opportunity to test the many possible links between our manufacturers of objects (artisans and small enterprise) and producers of food, to create and renovate synergies while opening to new possibilities of development and communication.

    Written by Ugo La Pietra for magazine Mestieri d’Arte & Design, Anno I, Numero 1, Dicembre 2012, pag.34-35;
    (link: www.issuu.com)

    neu nuovo e utile

    Mestieri d’Arte & Design is an editorial project dedicated to the excellence in Italian and international artisanship, to its origins and to its relationships with creativity and style. Not only stories and products but also materials, techniques, ateliers, schools are narrated onto its pages. And above all, the masters: the artisans.

    You can read all volumes of magazine Mestieri d’Arte & Design
    (link: www.mestieridarte.it)

    It is a project by Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte (link: www.fondazionecologni.it) and Symbol s.r.l. (link: www.arbiter.it)

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  • Why do we have to wait for Black-Friday?

    Why do we have to wait for Black-Friday?

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