Autore: Staff Dispensa dei Tipici

  • GIUSEPPE DI VITTORIO: FROM THE APULIAN RURAL CIVILIZATION TO BE ITALIAN EMBLEM

    GIUSEPPE DI VITTORIO: FROM THE APULIAN RURAL CIVILIZATION TO BE ITALIAN EMBLEM

    GIUSEPPE DI VITTORIO: FROM THE APULIAN RURAL CIVILIZATION TO BE ITALIAN EMBLEM.

    Giuseppe Di Vittorio was loved by the Italians for his desire to improve society by improving everybody, nobody excluded. He was born in Cerignola (Foggia, Puglia, Italy), from his town and from the peasants who worked in the fertile Apulian plain he started a political and workers' Union career that led him to become an Italian symbol.

    [english version will be available soon]

    Giuseppe Di Vittorio (Cerignola, 11 Agosto 1892 – Lecco, 3 Novembre 1957) è stato un politico e sindacalista italiano. Antifascista sostenitore del Partito Socialista Italiano prima e del Partito Comunista poi, fu a capo della CGIL fino alla sua inaspettata morte.

    Il suo pensiero politico/sindacale si può racchiudere in una sua frase citazione dalla quale traspare la sua voglia di miglioramento, che focalizzava la propria attenzione sul diritto al lavoro, al benessere, alla ricostruzione dell’Italia, per la costruzione di uno stato repubblicano che migliorasse l’esistenza di tutti, nessuno escluso: “La superiore bellezza della nostra causa? Noi non vogliamo progredire facendo andare indietro l’anima!”

    Nato da famiglia di contadini di Cerignola (link: goo.gl/maps), comincia fin da giovanissimo ad approcciarsi al mondo del lavoro contadino dopo la morte del padre nel 1900.

    La sua formazione da autodidatta gli permise di non perdere mai di vista i problemi dei ceti sociali più bassi, molto numerosi nella Puglia di inizio 1900 e che rappresentarono il suo bacino elettorale più ampio.

    Il suo approccio al mondo sindacale avvenne già con le lotte dei braccianti a Cerignola, Minervino Murge (Bari, Puglia, Italia) e Bari (Bari, Puglia, Italia) dove fu chiamato a guidare la Camera del lavoro.

    Fu esiliato in Francia durante il periodo Fascista. Tornato in Italia partecipò alla ricostruzione della CGIL (il più antico sindacato dei lavoratori in Italia) (link: www.wikipedia.org) di cui divenne segretario generale.

    Il suo impegno per i lavoratori durò fino alla sua morte e, rifiutando la violenza nelle lotte di massa, rimase legato a due principi: l’unità dei lavoratori e l’autonomia del Sindacato.

    Partecipò attivamente all'elaborazione della Costituzione e, con la sua attività parlamentare alla Camera, per la promulgazione di molte leggi sociali.

    La sua vita politica, nonostante gli inizi con il Partito Socialista, lo vide legato al Partito Comunista Italiano ed ai movimenti antifascisti già dai loro albori.

    Ciò gli permise di viaggiare ed essere in contatto con i movimenti esteri Russo, Francese e Spagnolo sempre vicini ai diritti dei contadini. Dopo i fatti di Budapest del 1956 entrò in conflitto con il pensiero del leader Togliatti senza perderne stima e voglia di collaborare, tanto da rimanerne in contatto fino alla sua morte.

    Il film

    Pane e Libertà (link: www.rai.it) è la miniserie TV andata in onda su Raiuno nel 2008. Con un cast (link: www.mymovies.it) di primo livello e colonna sonora di Ennio Morricone (link: www.youtube.com) .

    La fondazione

    Dal 1992 ha sede a Roma la Fondazione Di Vittorio (link: www.fondazionedivittorio.it ) impegnata su tutto il territorio nazionale per la ricerca, lo studio e la diffusione di un pensiero critico sui temi di conoscenza, divulgazione e approfondimento della storia della CGIL e del movimento operaio italiano ed europeo.

    L’associazione

    Fondata nel 2010, con sede a Cerignola, l’associazione Casa Di Vittorio (link: www.casadivittorio.it ) intende promuovere la conoscenza della vicenda umana e dell’opera sindacale e politica di Giuseppe Di Vittorio, con particolare riferimento alle esperienze storiche e sociali dei lavoratori pugliesi, e più in generale alla storia del Mezzogiorno d’Italia. Nella propria attività l’Associazione “Casa Di Vittorio” si collega in rete ai soggetti e agli Istituti locali, nazionali e internazionali che presentano analoghe ispirazioni e finalità.

    La sua terra

    Esperisci il fascino di un territorio che ha voglia di lasciarsi scoprire, immergendoti nella cultura locale. Ci si sente come se quel luogo lo conoscessi già, cosí come parte di quelli che li sono nati. Ti porta ad immaginare cosa ha ispirato un grande personaggio italiano; ispira anche te!

    +info about Cerignola
    (link: www.viaggiareinpuglia.it )
    (link: goo.gl/maps)

    foto credits
    (link: www.pixabay.com)

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  • GIUSEPPE DI VITTORIO: DALLA CIVILTÁ CONTADINA PUGLIESE A SIMBOLO ITALIANO

    GIUSEPPE DI VITTORIO: DALLA CIVILTÁ CONTADINA PUGLIESE A SIMBOLO ITALIANO

    GIUSEPPE DI VITTORIO: DALLA CIVILTÁ CONTADINA PUGLIESE A SIMBOLO ITALIANO.

    Giuseppe Di Vittorio si é fatto amare dagli italiani per la sua voglia di migliorare la societá migliorando l’esistenza di tutti, nessuno escluso. Nato a Cerignola (Foggia, Puglia, Italia), dalla sua cittadina e dai contadini che lavoravano nella fertile pianura pugliese ha iniziato un percorso politico e sindacale che lo ha portato a diventare un simbolo italiano.

    Giuseppe Di Vittorio (Cerignola, 11 Agosto 1892 – Lecco, 3 Novembre 1957) è stato un politico e sindacalista italiano. Antifascista sostenitore del Partito Socialista Italiano prima e del Partito Comunista poi, fu a capo della CGIL fino alla sua inaspettata morte.

    Il suo pensiero politico/sindacale si può racchiudere in una sua frase citazione dalla quale traspare la sua voglia di miglioramento, che focalizzava la propria attenzione sul diritto al lavoro, al benessere, alla ricostruzione dell’Italia, per la costruzione di uno stato repubblicano che migliorasse l’esistenza di tutti, nessuno escluso: “La superiore bellezza della nostra causa? Noi non vogliamo progredire facendo andare indietro l’anima!”

    Nato da famiglia di contadini di Cerignola (link: goo.gl/maps), comincia fin da giovanissimo ad approcciarsi al mondo del lavoro contadino dopo la morte del padre nel 1900.

    La sua formazione da autodidatta gli permise di non perdere mai di vista i problemi dei ceti sociali più bassi, molto numerosi nella Puglia di inizio 1900 e che rappresentarono il suo bacino elettorale più ampio.

    Il suo approccio al mondo sindacale avvenne già con le lotte dei braccianti a Cerignola, Minervino Murge (Bari, Puglia, Italia) e Bari (Bari, Puglia, Italia) dove fu chiamato a guidare la Camera del lavoro.

    Fu esiliato in Francia durante il periodo Fascista. Tornato in Italia partecipò alla ricostruzione della CGIL (il più antico sindacato dei lavoratori in Italia) (link: www.wikipedia.org) di cui divenne segretario generale.

    Il suo impegno per i lavoratori durò fino alla sua morte e, rifiutando la violenza nelle lotte di massa, rimase legato a due principi: l’unità dei lavoratori e l’autonomia del Sindacato.

    Partecipò attivamente all’elaborazione della Costituzione e, con la sua attività parlamentare alla Camera, per la promulgazione di molte leggi sociali.

    La sua vita politica, nonostante gli inizi con il Partito Socialista, lo vide legato al Partito Comunista Italiano ed ai movimenti antifascisti già dai loro albori.

    Ciò gli permise di viaggiare ed essere in contatto con i movimenti esteri Russo, Francese e Spagnolo sempre vicini ai diritti dei contadini. Dopo i fatti di Budapest del 1956 entrò in conflitto con il pensiero del leader Togliatti senza perderne stima e voglia di collaborare, tanto da rimanerne in contatto fino alla sua morte.

    Il film

    Pane e Libertà (link: www.rai.it) è la miniserie TV andata in onda su Raiuno nel 2008. Con un cast (link: www.mymovies.it) di primo livello e colonna sonora di Ennio Morricone (link: www.youtube.com) .

    La fondazione

    Dal 1992 ha sede a Roma la Fondazione Di Vittorio (link: www.fondazionedivittorio.it ) impegnata su tutto il territorio nazionale per la ricerca, lo studio e la diffusione di un pensiero critico sui temi di conoscenza, divulgazione e approfondimento della storia della CGIL e del movimento operaio italiano ed europeo.

    L’associazione

    Fondata nel 2010, con sede a Cerignola, l’associazione Casa Di Vittorio (link: www.casadivittorio.it ) intende promuovere la conoscenza della vicenda umana e dell’opera sindacale e politica di Giuseppe Di Vittorio, con particolare riferimento alle esperienze storiche e sociali dei lavoratori pugliesi, e più in generale alla storia del Mezzogiorno d’Italia. Nella propria attività l’Associazione “Casa Di Vittorio” si collega in rete ai soggetti e agli Istituti locali, nazionali e internazionali che presentano analoghe ispirazioni e finalità.

    La sua terra

    Esperisci il fascino di un territorio che ha voglia di lasciarsi scoprire, immergendoti nella cultura locale. Ci si sente come se quel luogo lo conoscessi già, cosí come parte di quelli che li sono nati. Ti porta ad immaginare cosa ha ispirato un grande personaggio italiano; ispira anche te!

    +info su Cerignola
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  • ABRIOLA: ON A CROWN AMONG WOODS, ROCKY GORGES AND PURE MOORS

    ABRIOLA: ON A CROWN AMONG WOODS, ROCKY GORGES AND PURE MOORS

    ABRIOLA: ON A CROWN AMONG WOODS, ROCKY GORGES AND PURE MOORS.

    Abriola (Potenza, Basilicata) is a hamlet embedded on a thousand meters high crown, surrounded by a beautiful and impactful landscape.

    [english version will be available soon]

    In primavera ed estate é il luogo ideale per passeggiate a piedi, in bicicletta o a cavallo. In autunno si tinge delle mille tonalitá di rossi, gialli, marroni ed aranci con sottoboschi ricchissimi di funghi e tartufi, oltre che di gustose castagne. In inverno si trasforma in un autentico paradiso per gli amanti dello sci.

    Infatti, nelle candide lande a valle delle grandi vette, si praticano anche sci di fondo e ciaspolate in luoghi inviolati.

    Tra boschi e gole rocciose, il borgo spicca come un’antica roccaforte araba di cui rimangono segni nei resti delle mura di cinta e di un’imponente torre.

    Qui il giorno di San Valentino si celebra una suggestiva festa dove viene acceso un grande faló propiziatorio.

    Il centro abitato ospita la chiesa di Santa Maria Maggiore, il cui nucleo originario, anche se nei secoli rimaneggiato, risale al XIII secolo e presenta all’interno diverse opere d’arte tra cui tele del Pietrafesa e di Giovanni Todisco, il piú importante dei pittori rinascimentali lucani, che proprio qui ebbe i suoi natali.

    Interessante anche la chiesetta dell’Annunziata, fondata nel tardo Medioevo e decorata all’interno con dipinti seicenteschi intorno ai quali sono visibili anche tracce di precedenti affreschi.

    A un paio di chilometri dall’abitato, raggiungibile percorrendo a piedi una ripida e panoramica stradina sulle pendici del Monte Pierfaone, il santuario della Madonna di Monteforte, fondato nell’XI secolo e affrescato con bellissimi dipinti duecenteschi e cinquecenteschi, attribuiti, questi ultimi, a Giovanni Todisco.

    Il Santuario di Monteforte, immerso nei silenzi dei boschi rappresenta uno dei piú frequentati luoghi mistici di questa parte della Basilicata e fa coppia col santuario del Montesaraceno, nei cui pressi si trova anche, fra gole rocciose, la Grotta dell’eremita, in posizione panoramica sulle montagne e i boschi che circondano la vicina Calvello, un altro borgo da scoprire.

    +info about Abriola
    (link: www.basilicataturistica.it)

    inspired by a APT Basilicata brochure
    (link: www.basilicataturistica.it)

    foto credits
    Domenica Maiorino
    (link: www.facebook.com)
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  • ABRIOLA: SU UN CUCUZZOLO TRA BOSCHI, GOLE ROCCIOSE E CANDIDE LANDE

    ABRIOLA: SU UN CUCUZZOLO TRA BOSCHI, GOLE ROCCIOSE E CANDIDE LANDE

    ABRIOLA: SU UN CUCUZZOLO TRA BOSCHI, GOLE ROCCIOSE E CANDIDE LANDE.

    Abriola (Potenza, Basilicata, Italia) é un borghetto arroccato su un cucuzzolo che sfiora i mille metri, immerso in un contesto paesaggistico davvero impattante.

    Abriola si trova in Basilicata, nell’Alta Val d’Agri (link: goo.gl/maps).

    In primavera ed estate é il luogo ideale per passeggiate a piedi, in bicicletta o a cavallo. In autunno si tinge delle mille tonalitá di rossi, gialli, marroni ed aranci con sottoboschi ricchissimi di funghi e tartufi, oltre che di gustose castagne. In inverno si trasforma in un autentico paradiso per gli amanti dello sci.

    Infatti, nelle candide lande a valle delle grandi vette, si praticano anche sci di fondo e ciaspolate in luoghi inviolati.

    Tra boschi e gole rocciose, il borgo spicca come un’antica roccaforte araba di cui rimangono segni nei resti delle mura di cinta e di una torre quadrangolare.

    Qui il giorno di San Valentino si celebra una suggestiva festa dove viene acceso un grande faló propiziatorio.

    Il centro abitato ospita la chiesa di Santa Maria Maggiore, il cui nucleo originario, anche se nei secoli rimaneggiato, risale al XIII secolo e presenta all’interno diverse opere d’arte tra cui tele del Pietrafesa e di Giovanni Todisco, il piú importante dei pittori rinascimentali lucani, che proprio qui ebbe i suoi natali.

    Interessante anche la chiesetta dell’Annunziata, fondata nel tardo Medioevo e decorata all’interno con dipinti seicenteschi intorno ai quali sono visibili anche tracce di precedenti affreschi.

    A un paio di chilometri dall’abitato, raggiungibile percorrendo a piedi una ripida e panoramica stradina sulle pendici del Monte Pierfaone, il santuario della Madonna di Monteforte, fondato nell’XI secolo e affrescato con bellissimi dipinti duecenteschi e cinquecenteschi, attribuiti, questi ultimi, a Giovanni Todisco.

    Il Santuario di Monteforte, immerso nei silenzi dei boschi rappresenta uno dei piú frequentati luoghi mistici di questa parte della Basilicata e fa coppia col santuario del Montesaraceno, nei cui pressi si trova anche, fra gole rocciose, la Grotta dell’eremita, in posizione panoramica sulle montagne e i boschi che circondano la vicina Calvello, un altro borgo da scoprire.

    +info su Abriola
    (link: www.basilicataturistica.it)
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    ispirato da una brochure di APT Basilicata
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    Domenica Maiorino
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  • COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-04-30

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-04-30

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-04-30.

    We are now aware of the historical period we are experiencing.

    Something changed, at least in our heads.

    PAYING ATTENTION TO THE COMMUNITY and RESPECT FOR THE TERRITORY will be the ethical values in our concrete actions.

    Because WE are the COMMUNITY and the TERRITORY.

    CORONAVIRUS-MAP ABOUT ITALY: www.piersoft.it/covid19

    +info WORLD: www.who.int

  • AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 30-04-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 30-04-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 30-04-2020.

    Siamo ormai consapevoli riguardo il periodo storico che stiamo vivendo.

    Qualcosa é cambiato, almeno nella nostra testa.

    ATTENZIONE ALLA COMUNITÁ e RISPETTO DEL TERRITORIO saranno i valori etici nelle nostre azioni concrete.

    Perché la COMUNITÁ ed il TERRITORIO siamo NOI.

    MAPPA-CORONAVIRUS ITALIA: www.piersoft.it/covid19

    +info MONDO: www.who.int

  • THE PASSION ONLY GIVES MEANING TO WORK

    THE PASSION ONLY GIVES MEANING TO WORK

    THE PASSION ONLY GIVES MEANING TO WORK.

    Knowledge and know-how. Assets worth defending, to ensure they remain unaffected by the ups-and-downs of the stock exchange, and to prevent them from being sold off in financial transactions that cannot put a figure to the real value of a finished product.

    neu nuovo e utile

    it is a news by www.mestieridarte.it

    [english version will be available soon]

    Per questo l’Europa deve tutelare e promuovere la straordinaria capacitá delle manifatture.

    Scriveva Theodor Adorno che “la libertá non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta”. Una riflessione che mi sembra molto adatta per descrivere la situazione in cui ci troviamo, dove spesso, anziché ricercare la fertile unione di principi complementari, si persegue solo e soltanto una direzione, svilendo cosí la ricchezza che nasce dalla diversitá.

    Quando si considera il modello economico non solo italiano, ma anche di altri Paesi europei, infatti, spesso si tende a riflettere in senso dicotomico: industria contro artigianato, digitale contro manuale e cosí via. Ma non é certo questo il modello economico pi adatto per comprendere le prospettive di crescita dei Paesi come i nostri, dove l’economia si basa anche sulla cultura: una cultura intesa non solo come patrimonio museale, ma anche come preziosa ereditá di saper fare, di saper progettare, di saper creare a regola d’arte.

    Cultura e lavoro: ovvero cultura del lavoro. Di un lavoro fatto non da insetti, ma da esseri umani, che dedicano la propria vita e la propria creativitá al raggiungimento di una perfezione funzionale che fa storia tanto quanto la creativitá.

    Secondo le previsioni dell’ex direttore di Wired, Chris Anderson, riportate dall’economista Stefano Micelli, la prossima rivoluzione industriale sará guidata da una nuova generazione di piccole imprese operative a cavallo tra altissima tecnologia e artigianato, in grado di fornire prodotti innovativi che siano estremamente personalizzabili e in edizioni limitate. Una prospettiva che peró, se ci pensiamo, é giá una realtá operativa e fruttuosa in tanti dei campi in cui l’Italia eccelle: dalla moda al design, dalla nautica alla gioielleria.

    Tante nostre imprese, spesso piccole o familiari, si sono negli anni sapute imporre come partner di rilievo per tanti gruppi del lusso che qui vengono a far realizzare scarpe, borse, abiti, gioielli; perché oltre a una grande capacitá artigianale, qui si trovano anche (e ancora) abili maestri in grado di far evolvere le tecniche e le arti, ovvero di offrire capactiá di innovazione che procedono di pari passo con il mantenimento del grande patrimonio culturale e artigianale accumulato nei secoli.

    Intendiamoci: la capacitá di muovere bene le mani non é appannaggio esclusivo di nessuno. Ma in Europa, e in tutto il mondo, vi sono distretti o addirittura cittá dove alcune lavorazioni sono ormai diventate parte del Dna, si respirano dell’aria, si incontrano negli occhi e nelle mani delle persone; ci sono territori dove il materiale e l’immaginario si incontrano per permettere a oggetti magnifici, espressivi, funzionali di vedere la luce grazie al lavoro e alla creativitá.

    Forse é proprio i quest’area di incontro tra tecnologia e artigianato, tra design (inteso come cultura del progetto) e capacitá di interpretazione, tra visione prospettica e sapienza storica che ci sono margini di crescita interessanti per tutti coloro che, ieri come oggi, sanno che il futuro é di chi sa vedere oltre il bianco e nero della realtá per ricercare soluzioni nuove, creative, á la carte.

    Soluzioni su misura per bisogni sempre nuovi, che peró in fondo sono antichi come l’uomo: il bisogno di riconoscerci in un oggetto che ci parli di noi stessi, in un gesto che non sia solo bruta azione sulla materia ma consapevole trasformazione di essa, in uno sguardo che non veda solo il profitto immediato ma anche l’investimento su un capitale futuro.

    Un capitale fatto di sapere e di saper fare, che sia quindi insensibile alle variazioni della borsa e inalienabile nelle tristi compravendite finanziarie che non valorizzano mai l’unica cosa che dá senso al lavoro: la passione.

    Written by Ugo La Pietra for magazine Mestieri d’Arte & Design, Year II, Volume 2, April 2013, pag.106;
    (link: www.issuu.com)

    neu nuovo e utile

    Mestieri d’Arte & Design is an editorial project dedicated to the excellence in Italian and international artisanship, to its origins and to its relationships with creativity and style. Not only stories and products but also materials, techniques, ateliers, schools are narrated onto its pages. And above all, the masters: the artisans.

    You can read all volumes of magazine Mestieri d’Arte & Design
    (link: www.mestieridarte.it)

    It is a project by Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte (link: www.fondazionecologni.it) and Symbol s.r.l. (link: www.arbiter.it)

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  • É SOLO LA PASSIONE A DARE SENSO AL LAVORO

    É SOLO LA PASSIONE A DARE SENSO AL LAVORO

    É SOLO LA PASSIONE A DARE SENSO AL LAVORO.

    Sapere e saper fare. Un capitale da difendere, rendendolo insensibile alle variazioni della borsa inalienabile nelle compravendite finanziarie che non riescono a valorizzare la vera ricchezza di un prodotto finito.

    neu nuovo e utile

    é una news di www.mestieridarte.it

    Per questo l’Europa deve tutelare e promuovere la straordinaria capacitá delle manifatture.

    Scriveva Theodor Adorno che “la libertá non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta”. Una riflessione che mi sembra molto adatta per descrivere la situazione in cui ci troviamo, dove spesso, anziché ricercare la fertile unione di principi complementari, si persegue solo e soltanto una direzione, svilendo cosí la ricchezza che nasce dalla diversitá.

    Quando si considera il modello economico non solo italiano, ma anche di altri Paesi europei, infatti, spesso si tende a riflettere in senso dicotomico: industria contro artigianato, digitale contro manuale e cosí via. Ma non é certo questo il modello economico pi adatto per comprendere le prospettive di crescita dei Paesi come i nostri, dove l’economia si basa anche sulla cultura: una cultura intesa non solo come patrimonio museale, ma anche come preziosa ereditá di saper fare, di saper progettare, di saper creare a regola d’arte.

    Cultura e lavoro: ovvero cultura del lavoro. Di un lavoro fatto non da insetti, ma da esseri umani, che dedicano la propria vita e la propria creativitá al raggiungimento di una perfezione funzionale che fa storia tanto quanto la creativitá.

    Secondo le previsioni dell’ex direttore di Wired, Chris Anderson, riportate dall’economista Stefano Micelli, la prossima rivoluzione industriale sará guidata da una nuova generazione di piccole imprese operative a cavallo tra altissima tecnologia e artigianato, in grado di fornire prodotti innovativi che siano estremamente personalizzabili e in edizioni limitate. Una prospettiva che peró, se ci pensiamo, é giá una realtá operativa e fruttuosa in tanti dei campi in cui l’Italia eccelle: dalla moda al design, dalla nautica alla gioielleria.

    Tante nostre imprese, spesso piccole o familiari, si sono negli anni sapute imporre come partner di rilievo per tanti gruppi del lusso che qui vengono a far realizzare scarpe, borse, abiti, gioielli; perché oltre a una grande capacitá artigianale, qui si trovano anche (e ancora) abili maestri in grado di far evolvere le tecniche e le arti, ovvero di offrire capactiá di innovazione che procedono di pari passo con il mantenimento del grande patrimonio culturale e artigianale accumulato nei secoli.

    Intendiamoci: la capacitá di muovere bene le mani non é appannaggio esclusivo di nessuno. Ma in Europa, e in tutto il mondo, vi sono distretti o addirittura cittá dove alcune lavorazioni sono ormai diventate parte del Dna, si respirano dell’aria, si incontrano negli occhi e nelle mani delle persone; ci sono territori dove il materiale e l’immaginario si incontrano per permettere a oggetti magnifici, espressivi, funzionali di vedere la luce grazie al lavoro e alla creativitá.

    Forse é proprio in quest’area di incontro tra tecnologia e artigianato, tra design (inteso come cultura del progetto) e capacitá di interpretazione, tra visione prospettica e sapienza storica che ci sono margini di crescita interessanti per tutti coloro che, ieri come oggi, sanno che il futuro é di chi sa vedere oltre il bianco e nero della realtá per ricercare soluzioni nuove, creative, á la carte.

    Soluzioni su misura per bisogni sempre nuovi, che peró in fondo sono antichi come l’uomo: il bisogno di riconoscerci in un oggetto che ci parli di noi stessi, in un gesto che non sia solo bruta azione sulla materia ma consapevole trasformazione di essa, in uno sguardo che non veda solo il profitto immediato ma anche l’investimento su un capitale futuro.

    Un capitale fatto di sapere e di saper fare, che sia quindi insensibile alle variazioni della borsa e inalienabile nelle tristi compravendite finanziarie che non valorizzano mai l’unica cosa che dá senso al lavoro: la passione.

    Scritto da Franco Cologni per il magazine Mestieri d’Arte & Design, Anno IV, Numero 7, Aprile 2013, pag.106;
    (link: www.issuu.com)

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    Mestieri d’Arte & Design è un progetto editoriale dedicato all’eccellenza artigianale italiana e internazionale, alle sue origini e ai suoi rapporti con la creatività e lo stile. Non solo storie o prodotti, ma anche materiali, tecniche, atelier, scuole, botteghe e gli artefici: i maestri d’arte.

    Puoi leggere tutti i volumi del magazine Mestieri d’Arte & Design
    (link: www.mestieridarte.it)

    É un progetto di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte (link: www.fondazionecologni.it) e Symbol s.r.l. (link: www.arbiter.it)

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  • COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-04-29

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-04-29

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-04-29. 

    We are now aware of the historical period we are experiencing. 

    Something changed, at least in our heads. 

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    Because WE are the COMMUNITY and the TERRITORY. 

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  • AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 29-04-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 29-04-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 29-04-2020.

    Siamo ormai consapevoli riguardo il periodo storico che stiamo vivendo.

    Qualcosa é cambiato, almeno nella nostra testa.

    ATTENZIONE ALLA COMUNITÁ e RISPETTO DEL TERRITORIO saranno i valori etici nelle nostre azioni concrete.

    Perché la COMUNITÁ ed il TERRITORIO siamo NOI.

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