Autore: Staff Dispensa dei Tipici

  • COVID-19 UPDATE on 2020-06-29

    COVID-19 UPDATE on 2020-06-29

    COVID-19 UPDATE on 2020-06-29.

    We are the COMMUNITY and We are the TERRITORY.

    PAYING ATTENTION TO THE COMMUNITY and RESPECT FOR THE TERRITORY must be the ethical values in our everyday life.

    +info CORONAVIRUS IN PUGLIA: www.regione.puglia.it

    +info CORONAVIRUS IN BASILICATA: www.regione.basilicata.it

    +info CORONAVIRUS IN ITALY: www.protezionecivile.gov.it

    CORONAVIRUS-MAP ABOUT ITALY: www.piersoft.it/covid19

    +info CORONAVIRUS AROUND WORLD: www.who.int

  • AGGIORNAMENTO COVID-19 al 29-06-2020

    AGGIORNAMENTO COVID-19 al 29-06-2020

    AGGIORNAMENTO COVID-19 al 29-06-2020.

    Noi siamo la COMUNITÁ e Noi siamo il TERRITORIO.

    ATTENZIONE ALLA COMUNITÁ e RISPETTO DEL TERRITORIO devono essere valori etici presenti nella nostra quotidianitá.

    +info CORONAVIRUS PUGLIA: www.regione.puglia.it

    +info CORONAVIRUS BASILICATA: www.regione.basilicata.it

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    MAPPA-CORONAVIRUS ITALIA: www.piersoft.it/covid19

    +info CORONAVIRUS NEL MONDO: www.who.int

  • COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-05-08

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-05-08

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-05-08.

    We are now aware of the historical period we are experiencing.

    Something changed, at least in our heads.

    PAYING ATTENTION TO THE COMMUNITY and RESPECT FOR THE TERRITORY will be the ethical values in our concrete actions.

    Because WE are the COMMUNITY and the TERRITORY.

    CORONAVIRUS-MAP ABOUT ITALY: www.piersoft.it/covid19

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  • AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 08-05-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 08-05-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 08-05-2020.

    Siamo ormai consapevoli riguardo il periodo storico che stiamo vivendo.

    Qualcosa é cambiato, almeno nella nostra testa.

    ATTENZIONE ALLA COMUNITÁ e RISPETTO DEL TERRITORIO saranno i valori etici nelle nostre azioni concrete.

    Perché la COMUNITÁ ed il TERRITORIO siamo NOI.

    MAPPA-CORONAVIRUS ITALIA: www.piersoft.it/covid19

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  • COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-05-07

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-05-07

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-05-07.

    We are now aware of the historical period we are experiencing.

    Something changed, at least in our heads.

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  • AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 07-05-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 07-05-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 07-05-2020.

    Siamo ormai consapevoli riguardo il periodo storico che stiamo vivendo.

    Qualcosa é cambiato, almeno nella nostra testa.

    ATTENZIONE ALLA COMUNITÁ e RISPETTO DEL TERRITORIO saranno i valori etici nelle nostre azioni concrete.

    Perché la COMUNITÁ ed il TERRITORIO siamo NOI.

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  • THE SHRINE OF SAN MICHELE ARCANGELO: A PLACE OF WORSHIP SINCE THE FIFTH CENTURY

    THE SHRINE OF SAN MICHELE ARCANGELO: A PLACE OF WORSHIP SINCE THE FIFTH CENTURY

    THE SHRINE OF SAN MICHELE ARCANGELO: A PLACE OF WORSHIP SINCE THE FIFTH CENTURY.

    A UNESCO World Heritage Site, the Sanctuary of San Michele Arcangelo has been welcoming pilgrims from all over the world to Monte Sant’Angelo (Foggia, Puglia, Italia) since the 5th century.

    The Sanctuary of San Michele Arcangelo, a UNESCO World Heritage Site since June 2011, is located in the heart of Monte Sant’Angelo (link: goo.gl/maps).

    One of the world’s most celebrated holy places dedicated to the Archangel Michael, it stands on high ground on what was once the Via Sacra Langobardorum. All around lies the Gargano’s typically verdant and inaccessible countryside. The Sanctuary’s white façade welcomes pilgrims with its two large arches, surmounted by a niche with a statue of Saint Michael.

    Historical notes

    The underground cave probably became a place of worship in the period when the area was under Greek rule. The sanctuary was founded between the 5th and 6th centuries AD at the behest of the bishop of Siponto, Lorenzo Maiorano, after the archangel Michael had appeared three times. It served as a national memorial chapel under the Lombards and was later attacked by the Saracens, before being restored by the archbishop of Benevento Aione in the 9th century. The Normans and Angevines left signs of their reign over the “Celestial Basilica,” which is today entrusted to the Congregation of Saint Michael the Archangel.

    Architecture

    Spread over two levels, the sanctuary welcomes the faithful with its Romanesque façade and bell tower, known as the Angevine tower. A stairway dug into the rock leads underground to the Sacred Cave, Museum, and crypts. Numerous inscriptions are carved into the rock, some in runes, testifying to the passage of pilgrims since Lombard times.

    Main artworks

    The marble statue of Saint Michael the Archangel in the Sacred Cave was carved by Andrea Sansovino in 1507. Other treasures of sacred art include the episcopal pulpit and a statue of Saint Sebastian. The crypts are decorated with sculptures found at nearby archaeological excavations.

    The Via Micaelica

    The Via Micaelica, which is also known as the Via Francigena del Sud, connects Rome to Monte Sant’Angelo. The ancient trail from Castel Sant’Angelo in Rome to the Sanctuary of San Michele, in Gargano, is a reference point for many pilgrims and the current focus of a general historical and spiritual reawakening.

    7 shrines linked by a straight line. The mysterious worship for Archangel Michael

    A mysterious imaginary line connects seven monasteries, from Ireland to Israel. Is it just a coincidence? There are seven sanctuaries that are very far from each other, yet perfectly aligned.

    According to legend, the Sacred Line of San Michele Arcangelo is the blow of the sword that the Saint inflicted on the Devil to send him back to hell. (link: www.aleteia.org )

    +info about The Shrine of San Michele Arcangelo
    (link: www.viaggiareinpuglia.it)
    (link: www.wikipedia.org)
    (link: goo.gl/maps)

    text taken from viaggiareinpuglia.it
    (link: www.viaggiareinpuglia.it)

    photo credits
    (link: www.pixabay.com)

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  • SANTUARIO DI SAN MICHELE ARCANGELO: LUOGO DI CULTO FIN DAL QUINTO SECOLO

    SANTUARIO DI SAN MICHELE ARCANGELO: LUOGO DI CULTO FIN DAL QUINTO SECOLO

    SANTUARIO DI SAN MICHELE ARCANGELO: LUOGO DI CULTO FIN DAL QUINTO SECOLO.

    Il Santuario di San Michele Arcangelo è nella Lista dei patrimoni dell’Umanità dell’Unesco e dal V secolo accoglie a Monte Sant’Angelo (Foggia, Puglia, Italia) ininterrotti pellegrinaggi da tutto il mondo.

    Il Santuario di San Michele Arcangelo si trova nel cuore di Monte Sant’Angelo (link: goo.gl/maps ) ed è iscritto nella Lista dei patrimoni dell’Umanità dell’Unesco dal giugno 2011.

    Si tratta di uno dei luoghi sacri all’Arcangelo più celebri al mondo, incastonato sul tracciato dell’antica Via Sacra Langobardorum. Sorge su un’altura, circondato dal tipico paesaggio impervio e verdeggiante del Gargano, dove la candida facciata accoglie i pellegrini con due grandi arcate, sovrastate da una nicchia con la statua di San Michele.

    Un po’ di storia

    La grotta sotterranea era probabilmente un luogo di culto fin dalla dominazione greca. La fondazione del santuario avvenne tra V e VI secolo d.C. per iniziativa del vescovo di Siponto Lorenzo Maiorano, dopo ben tre apparizioni dell’Arcangelo. Divenuto sacrario nazionale dei Longobardi, nei secoli successivi subì attacchi saraceni e restaurato dall’arcivescovo di Benevento Aione nel IX secolo. Normanni e Angioini lasciarono il segno del proprio dominio nella “Celeste Basilica”, oggi affidata alla Congregazione di San Michele Arcangelo.

    Architettura

    Disposto su due livelli, il santuario accoglie i fedeli con la facciata romanica e il campanile, anche detto torre angioina. Nel sottosuolo si sviluppano invece la Sacra Grotta, cui si accede da una scalinata scavata nella roccia, il Museo e le cripte. Qui si scorgono numerose iscrizioni incise nella roccia, anche a caratteri runici, testimonianza del passaggio di pellegrini fin dall’epoca longobarda.

    Opere principali

    La statua di San Michele Arcangelo custodita nel cuore della Sacra Grotta fu scolpita in marmo da Andrea Sansovino nel 1507. Altri pregevoli tesori d’arte religiosa sono anche la Cattedra episcopale e la statua di San Sebastiano. Le cripte sono arricchite da sculture provenienti dagli scavi archeologici effettuati nei dintorni.

    La Via Micaelica

    La Via Micaelica congiunge Roma con Monte Sant’Angelo ed è anche detta Via Francigena del Sud. L’antichissimo itinerario dal romano Castel Sant’Angelo al Santuario di San Michele sul Gargano è un punto di riferimento per molti pellegrini ed è oggi oggetto di una generale riscoperta storica e spirituale.

    7 santuari uniti da una linea retta. La misteriosa fede per San Michele Arcangelo

    Una misteriosa linea immaginaria unisce sette monasteri, dall’Irlanda fino a Israele. E’ solo una coincidenza? Sono sette santuari lontanissimi tra loro, eppure perfettamente allineati.

    La Linea Sacra di San Michele Arcangelo è secondo la leggenda il colpo di spada che il Santo inflisse al Diavolo per rimandarlo all’inferno. (link: www.aleteia.org)

    +info sul Santuario di San Michele Arcangelo
    (link: www.viaggiareinpuglia.it)
    (link: www.wikipedia.org)
    (link: goo.gl/maps)

    testo tratto da viaggiareinpuglia.it
    (link: www.viaggiareinpuglia.it)

    foto credits
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  • MATERA: A CAPTIVATING TAPESTRY OF BEAUTY AND CONTRADICTION

    MATERA: A CAPTIVATING TAPESTRY OF BEAUTY AND CONTRADICTION

    MATERA: A CAPTIVATING TAPESTRY OF BEAUTY AND CONTRADICTION.

    The Sassi di Matera (Matera, Basilicata, Italy), a unique place all around the world, are a UNESCO World Heritage Site and the city is full of contrasts, a hymn to beauty, an inimitable tangle of caves-houses, sumptuous Baroque buildings, beautiful cave churches. Around the biblical landscapes of the Murgia and several villages rich in history.

    [english version will be available soon]

    “Arrivai a una strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio é Matera. La forma di quel burrone era strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati, separati da un piccolo sperone e riuniti in basso in un apice comune, dove si vedeva, di lassú una chiesa bianca, Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’Inferno di Dante, in quello stretto spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelle di sotto. Alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera. É davvero una cittá bellissima, pittoresca e impressionante.”

    Cosí l’intellettuale antifascista Carlo Levi, che in Basilicata trascorse il suo periodo di confino fra il 1935 e il 1936, descrive Matera (link: goo.gl/maps) nel suo “Cristo si é fermato a Eboli” (1945), quella Cittá dei Sassi che con la sua bellezza disarmante, unica nel suo genere, ha ispirato centinaia di pagine come queste di scrittori e poeti sbalorditi di fronte al groviglio di gradinate e vicoletti, chiese e campanili, archi, ballatoi, orti e terrazze, case ammassate le une sulle altre e aggrappate a profondi anfratti, sfarzosi palazzi signorili e grotte che le donano un fascino arcano dalle mille sfumature.

    Centinaia di grotte, spesso condivise anche con animali, utilizzate come abitazioni fino agli anni Cinquanta e oltre (una legge nazionale ne ordinó, infatti, lo sgombero degli occupanti per ragioni igienico-sanitarie), ma la maggior parte delle quali oggi restaurate ed alcune anche visitabili.

    Un meraviglioso intreccio denso di contrasti dunque. É tutto questo Matera, Matera la bell, l’inimitabile, l’unica.

    É la cittá di quei Sassi dichiarati Patrimonio dell’umanitá dall’UNESCO nel 1993 e ormai uno dei simboli del Belpaese piú suggestivi e conosciuti nel mondo.

    Una cittá dura, soprattutto se si pensa alle condizioni in cui i contadini hanno vissuto per secoli nelle case-grotta di cui brulicano i Sassi, ma allo stesso tempo tripudio assoluto di bellezza, arte, architettura dove l’arcaico si mescola al moderno, e l’essenziale allo sfarzo architettonico.

    Intorno i paesaggi della Murgia, brulli e arsi dal sole come pochi, pregni di silenzi e densi di una spiritualitá che riconcilia con se stessi e la natura.

    Forse proprio per questo scelti da grandi cineasti per ambientare i loro film (link: www.wikipedia.org) alla ricerca di atmosfere mistiche e orientaleggianti, che hanno trovato in Matera e i suoi paesaggi i luoghi perfetti per ricostruire le ambientazioni dell’antica Galilea, e non solo. Quasi come se i profondi burroni della gravina in cui improvvisamente precipita l’altopiano murgico e sulle cui pendici sorge la cittá, aprissero profondi squarci anche nell’animo umano.

    Posti solitari e sicuri tra profonde fenditure carsiche, eletti fin dal Paleolitico come luogo ideale per trovare rifugio. Moltissime sono infatti, sul versante opposto della gravina su cui sorge Matera le grotte scavate dall’uomo e utilizzate nei secoli prima come abitazioni e poi, a partire dal VI secolo, come insediamenti monacali e luoghi di culto per i seguaci di monaci provenienti da Oriente.

    Siamo sul versante del Belvedere di Murgia Timone in fondo al quale scorre il torrente la Gravina e da cui si gode una vista d’insieme sulla cittá, adagiata sui due anfiteatri naturali del Sasso Caveoso e del Sasso Barisano con al centro lo sperone della Civita, il nucleo piú antico dell’abitato, che toglie davvero il respiro.

    Un groviglio di case punteggiate dalle sagome slanciate di chiese e campanili sotto le quali brulica una cittá sotterranea fatta di cunicoli, cisterne per la raccolta delle acque e chiese rupestri splendidamente affrescate con capolavori di pittura parietale rupestre di ispirazione latina e bizantina.

    Matera cittá dell’uomo. La Cittá dei Sassi é considerata fra le piú antiche del mondo, autentico museo a cielo aperto della straordinaria avventura umana dall’Etá della pietra ai giorni nostri, documentata da resti che testimoniano una presenza umana su questo territorio che non conosce discontinuitá temporali e che sa rinnovarsi per essere al passo coi tempi, sempre!

    +info about Matera
    (link: www.basilicataturistica.it)
    (link: goo.gl/maps)

    inspired by APT Basilicata
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  • MATERA: UN DISARMANTE INTRECCIO DI BELLEZZA PIENO DI CONTRASTI

    MATERA: UN DISARMANTE INTRECCIO DI BELLEZZA PIENO DI CONTRASTI

    MATERA: UN DISARMANTE INTRECCIO DI BELLEZZA PIENO DI CONTRASTI.

    I Sassi di Matera (Matera, Basilicata, Italia), unici nel loro genere, sono patrimonio mondiale dell’UNESCO e la cittá é il regno dei contrasti, un disarmante inno alla bellezza, groviglio inimitabile di case-grotta, sfarzosi palazzi barocchi, stupende chiese rupestri. Intorno i paesaggi biblici della Murgia e borghi ricchi di storia.

    “Arrivai a una strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio é Matera. La forma di quel burrone era strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati, separati da un piccolo sperone e riuniti in basso in un apice comune, dove si vedeva, di lassú una chiesa bianca, Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’Inferno di Dante, in quello stretto spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelle di sotto. Alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera. É davvero una cittá bellissima, pittoresca e impressionante.”

    Cosí l’intellettuale antifascista Carlo Levi, che in Basilicata trascorse il suo periodo di confino fra il 1935 e il 1936, descrive Matera (link: goo.gl/maps) nel suo “Cristo si é fermato a Eboli” (1945), quella Cittá dei Sassi che con la sua bellezza disarmante, unica nel suo genere, ha ispirato centinaia di pagine come queste di scrittori e poeti sbalorditi di fronte al groviglio di gradinate e vicoletti, chiese e campanili, archi, ballatoi, orti e terrazze, case ammassate le une sulle altre e aggrappate a profondi anfratti, sfarzosi palazzi signorili e grotte che le donano un fascino arcano dalle mille sfumature.

    Centinaia di grotte, spesso condivise anche con animali, utilizzate come abitazioni fino agli anni Cinquanta e oltre (una legge nazionale ne ordinó, infatti, lo sgombero degli occupanti per ragioni igienico-sanitarie), ma la maggior parte delle quali oggi restaurate ed alcune anche visitabili.

    Un meraviglioso intreccio denso di contrasti dunque. É tutto questo Matera, Matera la bell, l’inimitabile, l’unica.

    É la cittá di quei Sassi dichiarati Patrimonio dell’umanitá dall’UNESCO nel 1993 e ormai uno dei simboli del Belpaese piú suggestivi e conosciuti nel mondo.

    Una cittá dura, soprattutto se si pensa alle condizioni in cui i contadini hanno vissuto per secoli nelle case-grotta di cui brulicano i Sassi, ma allo stesso tempo tripudio assoluto di bellezza, arte, architettura dove l’arcaico si mescola al moderno, e l’essenziale allo sfarzo architettonico.

    Intorno i paesaggi della Murgia, brulli e arsi dal sole come pochi, pregni di silenzi e densi di una spiritualitá che riconcilia con se stessi e la natura.

    Forse proprio per questo scelti da grandi cineasti per ambientare i loro film (link: www.wikipedia.org) alla ricerca di atmosfere mistiche e orientaleggianti, che hanno trovato in Matera e i suoi paesaggi i luoghi perfetti per ricostruire le ambientazioni dell’antica Galilea, e non solo. Quasi come se i profondi burroni della gravina in cui improvvisamente precipita l’altopiano murgico e sulle cui pendici sorge la cittá, aprissero profondi squarci anche nell’animo umano.

    Posti solitari e sicuri tra profonde fenditure carsiche, eletti fin dal Paleolitico come luogo ideale per trovare rifugio. Moltissime sono infatti, sul versante opposto della gravina su cui sorge Matera le grotte scavate dall’uomo e utilizzate nei secoli prima come abitazioni e poi, a partire dal VI secolo, come insediamenti monacali e luoghi di culto per i seguaci di monaci provenienti da Oriente.

    Siamo sul versante del Belvedere di Murgia Timone in fondo al quale scorre il torrente la Gravina e da cui si gode una vista d’insieme sulla cittá, adagiata sui due anfiteatri naturali del Sasso Caveoso e del Sasso Barisano con al centro lo sperone della Civita, il nucleo piú antico dell’abitato, che toglie davvero il respiro.

    Un groviglio di case punteggiate dalle sagome slanciate di chiese e campanili sotto le quali brulica una cittá sotterranea fatta di cunicoli, cisterne per la raccolta delle acque e chiese rupestri splendidamente affrescate con capolavori di pittura parietale rupestre di ispirazione latina e bizantina.

    Matera cittá dell’uomo. La Cittá dei Sassi é considerata fra le piú antiche del mondo, autentico museo a cielo aperto della straordinaria avventura umana dall’Etá della pietra ai giorni nostri, documentata da resti che testimoniano una presenza umana su questo territorio che non conosce discontinuitá temporali e che sa rinnovarsi per essere al passo coi tempi, sempre!

    +info su Matera
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    ispirato da una brochure di APT Basilicata
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