Autore: Staff Dispensa dei Tipici

  • DIFENDERE I SAPORI DELL’ITALIA

    DIFENDERE I SAPORI DELL’ITALIA

    DIFENDERE I SAPORI DELL’ITALIA.

     Una realtá produttiva fatta di piccola e media impresa, frutto di un’antica tradizione che vive di alta qualitá grazie anche a oggetti unici al mondo.

    neu nuovo e utile

    é una news di www.mestieridarte.it

    Da quando siamo entrati nell’Europa unita ci hanno spiegato che ormai dobbiamo fare i conti con la globalizzazione dei mercati, per cui occorre produrre tanto e in modo omogeneo per poter conquistare mercati sempre piú vasti e competere con le grandi imprese multinazionali.

    Ma é pur vero che la nostra realtá produttiva é sempre stata caratterizzata dalla piccola e media impresa, aziende che rispetto alla tendenza sopra esposta stanno sviluppando una propria strada cercando di valorizzare sempre piú la “piccola produzione”.

    Valorizzazione che passa attraverso la qualitá, il marchio d’origine, fino alla produzione numerata (come con molti nostri vini); cosí possiamo dire che é in atto una battaglia, da una parte la grande produzione, dall’altra quella piccola e legata a culture e tradizioni locali. Sembra di rileggere le polemiche e le battaglie culturali di fine anni 70 dove i designer radicali (che guardavano con attenzione alle realtá locali, alla cultura contadina, alle esperienze periferiche…) si contrapponevano al design internazionalista (buono per ogni luogo e legato a una visione della nostra societá dipendente da un unico grande supermercato).

    Ieri come oggi. I nostri “sapori” cercano di mantenere la propria identitá e le centinaia di formaggi italiani, vini, salumi, verdure trovano ogni giorno sostenitori che si danno da fare perché non scompaiano dal mercato, e quindi dalla nostra tavola e dalle tavole internazionali di chi apprezza sempre piú i prodotti della cucina italiana. I mondi del design, delle arti applicate e dell’artigianato hanno lo stesso problema.

    Cosí, il consiglio che si puó dare é di cercare di operare collaborando! Oggetti “fatti ad arte” per i nostri “particolari” sapori. Due mondi, due realtá produttive che potremmo salvare attraverso un processo di collaborazione nella consapevolezza (spesso viene a mancare) che tutte e due le produzioni descritte appartengono alla nostra “cultura materiale”.

    Potranno cosí crescere oggetti che esprimono identitá, appartenenze, territorialitá, sfruttando l’apprezzamento di un nostro prodotto ormai penetrato diffusamente sul mercato. Pensiamo al fiasco di vino in vetro di Empoli per il nostro Chianti, ai grandi piatti di Vietri per la nostra pizza napoletana, la ceramica di Grottaglie per il nostro robusto olio del sud e quella di Nove per il delicato olio del Garda, la ceramica di Deruta per il prestigioso olio toscano e cosí via. Tanti oggetti per i tanti prodotti per cui siamo famosi in tutto il mondo.

    Il tema legato all’alimentazione ripropone il dilemma della scelta tra globalizzazione e localizzazione. Probabilmente occorrerá lavorare sui due fronti anche se la nostra cultura, il territorio e le tradizioni ci indirizzano verso progetti che guardano alla localizzazione e ai nostri tanti genius loci.

    Perché non proporre una mostra dove il consumare cibi venga proposto come qualcosa che passi attraverso i diversi rituali domestici della nostra quotidianitá (in continua evoluzione) e che non focalizzi quindi il momento della fruizione sui consueti colazione, pranzo e cena? Il tutto valorizzando, attraverso il progetto, gli strumenti, i prodotti e i cibi espressione delle nostre diversitá? Dalle tovaglie (tessuti e decori di Romagna, Abruzzo, Sardegna…) alle stoviglie in ceramica (di Grottaglie, Vietri sul Mare, Caltagirone, Deruta, Faenza, Nove, S.Stefano di Camastra…), vetro (di Murano, Colle Val d’Elsa, Empoli), pietra (di Apricena, ollare, Lavagna…) e poi argento, porcellana, vimini, legno… fino agli oggetti d’arredo.

    Un’occasione per verificare i tanti possibili collegamenti tra i nostri produttori di oggetti (artigiani e piccole imprese) e di alimentari, per creare e rinnovare sinergie e aprirsi a nuove possibilitá di sviluppo e comunicazione.

    Scritto da Ugo La Pietra per il magazine Mestieri d’Arte & Design, Anno III, Numero 6, Dicembre 2012, pag.14-15;
    (link: www.issuu.com)

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    Mestieri d’Arte & Design è un progetto editoriale dedicato all’eccellenza artigianale italiana e internazionale, alle sue origini e ai suoi rapporti con la creatività e lo stile. Non solo storie o prodotti, ma anche materiali, tecniche, atelier, scuole, botteghe e gli artefici: i maestri d’arte.

    Puoi leggere tutti i volumi del magazine Mestieri d’Arte & Design
    (link: www.mestieridarte.it)

    É un progetto di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte (link: www.fondazionecologni.it) e Symbol s.r.l. (link: www.arbiter.it)

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  • 2020-03-20: in Italy 37,860 people are positive for Corona Virus

    2020-03-20: in Italy 37,860 people are positive for Corona Virus

    2020-03-20: in Italy 37,860 people are positive for Corona Virus.

    !!!! OFFICIAL UPDATE: in Italy at 18:00 on 2020-03-20 37,860 people are positive for Coronavirus.

    !!! MAP, DATA AND CHARTS ABOUT ITALY: www.piersoft.it/covid19

    !!!! CONFIRMED CASES ALL AROUND THE ITALY: www.protezionecivile.gov.it

    !!! CONFIRMED CASES ALL AROUND THE WORLD: www.who.int

    The future is in our hands, in our heads, in our behaviors.

    PLEASE, DON’T UNDERESTIMATE THIS VIRUS.

    We never thought we would say: we must try to avoid relating to other people as much as possible.

    We do not want to stir up alarmism, but we simply have to tell each other the truth about the situation.

    The fewer people we meet, even in the family, the better.

    Do not relating is a sacrifice that we must have to have. We do a few weeks sacrifice to minimize inconvenience in the future.

    The uncontrollable pitfall is positive people who show no symptoms. Any person without symptoms but positive without his knowledge could infect other people.

    Unfortunately, we will not be able to keep the situation under control if we do not respect the rules are “stressing” us.

    !!!! INFO [italian]: www.protezionecivile.gov.it

    !!! INFO [english]: www.who.int

    PLEASE, DON’T UNDERESTIMATE THIS VIRUS.

  • 20-03-2020: in Italia 37.860 persone positive al Corona Virus

    20-03-2020: in Italia 37.860 persone positive al Corona Virus

    20-03-2020: in Italia 37.860 persone positive al Corona Virus.

    !!!! AGGIORNAMENTO UFFICIALE: in Italia alle 18:00 del 20-03-2020 sono 37.860 le persone positive al Coronavirus.

    !!! MAPPA, DATI E STATISTICHE ITALIA: www.piersoft.it/covid19

    !!!! CASI CONFERMATI IN TUTTA ITALIA: www.protezionecivile.gov.it

    !!! CASI CONFERMATI IN TUTTO IL MONDO: www.who.int

     Non vogliamo fomentare allarmismo, ma semplicemente dobbiamo dirci la veritá rispetto alla situazione.

     L’insidia incontrollabile sono le persone positive che non presentano sintomi da infezione da Covid-19. Ogni persona senza sintomi ma positiva a sua insaputa, potrebbe contagiare altre persone.

     Impegniamoci per poche settimane perché possiamo ridurre al minimo i disagi nel futuro.

     Sono poche le regole che dobbiamo seguire.

    !!!! INFO [italiano]: www.protezionecivile.gov.it

    !!! INFO [inglese]: www.who.int

     Il futuro é nelle nostre mani, nella nostra testa, nei nostri comportamenti.

     NON SOTTOVALUTIAMOLO QUESTO VIRUS.

    PER FAVORE.

  • RESPONSIBILITY: THE MORE YOU TALK ABOUT IT, THE LESS THERE IS NO

    RESPONSIBILITY: THE MORE YOU TALK ABOUT IT, THE LESS THERE IS NO

    RESPONSIBILITY: THE MORE YOU TALK ABOUT IT, THE LESS THERE IS NO.

     Responsibility, reliability, conscientiousness, sense of duty, dedication. “Taking charge of it” this is the idea around which all these terms gather. Have commitment. Do its own part.

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    it is a news by www.nuovoeutile.it

    TUTTO QUANTO CI SUCCEDE.

     In realtà, sarebbe un esercizio interessante provare a interpretare la cronaca di un qualsiasi telegiornale in termini di responsabilità. Quelle assunte, non assunte, trascurate, negate, ignorate, travisate, rinfacciate. E mistificate. Già: ci sono personaggi tanto smaliziati da fingere di prendersi una responsabilità inesistente per oscurare il fatto di trascurarne un’altra, importante e vera. È una variante sofisticata del gioco dello scaricabarile (www.nuovoeutile.it).

    NOTIZIE DI CRONACA.

     Per dirla tutta, ho la sensazione che oggi la parola “responsabilità” stia rimbalzando da una notizia di cronaca all’altra con una frequenza inedita. E che gli usi e le interpretazioni del concetto di responsabilità stiano diventando soggettive e strumentali, tanto che il senso stesso della parola rischia di consumarsi. E con questo il rigore, l’impegno e il complesso dei valori civili che la parola porta (dovrebbe portare) con sé.

    FACCIAMO UN RIPASSINO.

     Ecco perché ho pensato di provare a scrivere qualche riga sul tema. Giusto per capire se la parola che rimbalza lo fa portandosi ancora dietro tutto il suo senso, oppure se è diventata proprio di gomma.

    È RESPONSABILE CHI “RISPONDE”.

     La parole “responsabilità” viene dal latino re-spondere, (spondere, cioè promettere. Re, cioè indietro). È una parola recente (appare alla fine del ‘700) e rimanda a un concetto in sé moderno, perché strettamente legato all’idea di libertà individuale. Chi non è libero di scegliere se fare o non fare una determinata cosa, non può assumersene la responsabilità, e nemmeno può esserne considerato responsabile.

    LIBERTÀ E AUTONOMIA.

     L’inclinazione individuale a essere autonomi negli atti e nei giudizi e quella a essere responsabili sono correlate positivamente. Vuol dire che, quando è forte l’una, è forte anche l’altra. E ancora: là dove l’organizzazione sociale riduce o azzera le libertà individuali, anche il senso personale di responsabilità risulta ridotto o azzerato.

    PROPENSIONI E APPELLI.

     Una interessante ricerca condotta in collaborazione da università americane e russe ci dice a questo proposito alcune cose degne di nota. Per esempio, che è la libertà a rendere responsabili, e non il contrario. Accrescere il grado di autonomia delle persone aumenta anche la loro propensione ad assumersi una responsabilità, mentre il semplice appello all’essere responsabili risulta inefficace.

    NUOVE SFIDE.

     E ancora (traduco dalla ricerca): un’autorità (un genitore, un insegnante, un superiore gerarchico) aiuta i suoi subordinati a crescere se li incoraggia a essere autonomi. Se offre loro loro rispetto, empatia e possibilità di fare delle scelte. Così, sapranno offrire migliori prestazioni e saranno pronti ad accettare nuove sfide rendendosene responsabili.

    VECCHI RICATTI.

     Al contrario, risulta meno efficace nel promuovere comportamenti virtuosi l’autorità che esercita il controllo. Quella che obbliga usando verbi come “tu devi”. Quella che blandisce distribuendo premi insipidi in maniera manipolatoria, o che appare disinteressata al punto di vista dei suoi subordinati.

    MOTIVAZIONE INTRINSECA.

     Se guardiamo la questione dal punto di vista del motivare le persone, otteniamo lo stesso risultato. Ricordiamo, prima di tutto, che la motivazione è l’energia che ci anima spingendoci a fare qualcosa. E ricordiamo, in secondo luogo, che autostima e autodeterminazione sono componenti essenziali della motivazione intrinseca (www.nuovoeutile.it), la più potente e persistente forma di motivazione. E che premi e ingiunzioni, al massimo, possono suscitare un’assai più blanda ed episodica motivazione estrinseca.
    In sintesi: si può essere tanto più responsabili quanto più (e nella misura in cui) si è liberi di scegliere. E chi è messo nelle condizioni di sentirsi più responsabile è anche più motivato.

    CONSAPEVOLI DELLE CONSEGUENZE.

     C’è un secondo punto. Per assumersi una responsabilità bisogna essere pienamente consapevoli del fatto che ciascuna libera scelta individuale ha le sue proprie conseguenze. E che di queste conseguenze ognuno è (appunto) responsabile. Essere liberi è una precondizione. Essere consapevoli delle conseguenze, e del proprio ruolo nel causare quelle conseguenze, e non altre, è l’essenza dell’essere responsabili.

    PRECONDIZIONE.

     In questo senso, l’essere liberi, precondizione dell’essere responsabili, proprio nella responsabilità trova il proprio confine. Il libero arbitrio è la capacità di fare volentieri quello che si deve fare, scrive Carl Gustav Jung.

    PERCORSO DI VITA.

     Se ragioniamo in termini di scelte, vediamo che l’ambito delle conseguenze possibili si allarga, e che con questo si allarga anche l’ambito delle responsabilità. Un po’ come se ciascuno di noi fosse il sasso gettato nello stagno, e intorno gli si disegnassero cerchi concentrici di responsabilità.
    Siamo in primo luogo responsabili di noi stessi, poiché la sequenza delle nostre decisioni traccia il nostro percorso di vita. E ne determina la qualità e il senso.
    Certo: può succedere qualcosa su cui non abbiamo controllo e di cui dunque non abbiamo responsabilità. Ma sta comunque a noi decidere come reagiremo.

    ATTI MANCATI.

     E poi siamo in vari modi responsabili nei confronti delle persone che amiamo e in quelli delle persone delle persone con cui interagiamo. Abbiamo la responsabilità del lavoro ben fatto. Dovremmo (volentieri!, ci ricorda Jung) essere membri responsabili della nostra comunità, e bravi cittadini.
    Abbiamo responsabilità grandi e urgenti nei confronti del nostro pianeta. E siamo anche responsabili delle scelte e degli atti mancati. Martin Luther King: può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.

    I Big Five (www.wikipedia.org) (la più accreditata tra le teorie della personalità) identifica nella coscienziosità uno dei cinque grandi tratti che definiscono la personalità individuale. E che restano abbastanza stabili dall’infanzia all’età adulta. Ecco alcuni dei comportamenti che indicano coscienziosità: essere (appunto) responsabili, riflessivi, industriosi, organizzati, autodisciplinati, e avere obiettivi a lungo termine.
    È notevole il fatto, confermato da molte ricerche, che la coscienziosità sia il più importante indicatore di personalità correlato con benessere e longevità (www.sciencedirect.com).

    Prendersi responsabilità è il maggior segno distintivo dei grandi leader, titola Forbes (www.forbes.com) . Che procede distinguendo tra due termini che, in italiano, consideriamo sinonimi.
    Essere accountable significa rispondere di ciò che si fa (così si comporta qualsiasi persona affidabile). Essere responsible significa andare oltre, e far sì che ciò che deve essere fatto venga fatto (e qui entrano in gioco anche i valori). Ecco perché la responsabilità, quella vera, non può rimbalzare qua e là. E non può essere fatta di gomma.

    Written by Annamaria Testa for its own website Nuovo e Utile, teorie e pratiche della creativitá
    (link: www.nuovoeutile.it)

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    Nuovo e Utile is a no profit website about theories and practices about creativity. NeU – Nuovo e Utile aims to increase the awareness about good quality information and tools, useful to think and design with an innovative way. NeU – Nuovo e Utile is useful for professionals, teachers, students, researchers, and those who have a particular interest in the theories and practices of creativity.

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  • RESPONSABILITÁ: PIÚ SE NE PARLA, MENO CE N’É

    RESPONSABILITÁ: PIÚ SE NE PARLA, MENO CE N’É

    RESPONSABILITÁ: PIÚ SE NE PARLA, MENO CE N’É.

     Responsabilità, affidabilità, coscienziosità, senso del dovere, dedizione. L’idea attorno alla quale si addensano tutti questi termini è quella del farsi carico. Del prendersi un impegno. Del fare la propria parte.

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    é una news di www.nuovoeutile.it

    TUTTO QUANTO CI SUCCEDE.

     In realtà, sarebbe un esercizio interessante provare a interpretare la cronaca di un qualsiasi telegiornale in termini di responsabilità. Quelle assunte, non assunte, trascurate, negate, ignorate, travisate, rinfacciate. E mistificate. Già: ci sono personaggi tanto smaliziati da fingere di prendersi una responsabilità inesistente per oscurare il fatto di trascurarne un’altra, importante e vera. È una variante sofisticata del gioco dello scaricabarile (www.nuovoeutile.it).

    NOTIZIE DI CRONACA.

     Per dirla tutta, ho la sensazione che oggi la parola “responsabilità” stia rimbalzando da una notizia di cronaca all’altra con una frequenza inedita. E che gli usi e le interpretazioni del concetto di responsabilità stiano diventando soggettive e strumentali, tanto che il senso stesso della parola rischia di consumarsi. E con questo il rigore, l’impegno e il complesso dei valori civili che la parola porta (dovrebbe portare) con sé.

    FACCIAMO UN RIPASSINO.

     Ecco perché ho pensato di provare a scrivere qualche riga sul tema. Giusto per capire se la parola che rimbalza lo fa portandosi ancora dietro tutto il suo senso, oppure se è diventata proprio di gomma.

    È RESPONSABILE CHI “RISPONDE”.

     La parole “responsabilità” viene dal latino re-spondere, (spondere, cioè promettere. Re, cioè indietro). È una parola recente (appare alla fine del ‘700) e rimanda a un concetto in sé moderno, perché strettamente legato all’idea di libertà individuale. Chi non è libero di scegliere se fare o non fare una determinata cosa, non può assumersene la responsabilità, e nemmeno può esserne considerato responsabile.

    LIBERTÀ E AUTONOMIA.

     L’inclinazione individuale a essere autonomi negli atti e nei giudizi e quella a essere responsabili sono correlate positivamente. Vuol dire che, quando è forte l’una, è forte anche l’altra. E ancora: là dove l’organizzazione sociale riduce o azzera le libertà individuali, anche il senso personale di responsabilità risulta ridotto o azzerato.

    PROPENSIONI E APPELLI.

     Una interessante ricerca condotta in collaborazione da università americane e russe ci dice a questo proposito alcune cose degne di nota. Per esempio, che è la libertà a rendere responsabili, e non il contrario. Accrescere il grado di autonomia delle persone aumenta anche la loro propensione ad assumersi una responsabilità, mentre il semplice appello all’essere responsabili risulta inefficace.

    NUOVE SFIDE.

     E ancora (traduco dalla ricerca): un’autorità (un genitore, un insegnante, un superiore gerarchico) aiuta i suoi subordinati a crescere se li incoraggia a essere autonomi. Se offre loro loro rispetto, empatia e possibilità di fare delle scelte. Così, sapranno offrire migliori prestazioni e saranno pronti ad accettare nuove sfide rendendosene responsabili.

    VECCHI RICATTI.

     Al contrario, risulta meno efficace nel promuovere comportamenti virtuosi l’autorità che esercita il controllo. Quella che obbliga usando verbi come “tu devi”. Quella che blandisce distribuendo premi insipidi in maniera manipolatoria, o che appare disinteressata al punto di vista dei suoi subordinati.

    MOTIVAZIONE INTRINSECA.

     Se guardiamo la questione dal punto di vista del motivare le persone, otteniamo lo stesso risultato. Ricordiamo, prima di tutto, che la motivazione è l’energia che ci anima spingendoci a fare qualcosa. E ricordiamo, in secondo luogo, che autostima e autodeterminazione sono componenti essenziali della motivazione intrinseca (www.nuovoeutile.it), la più potente e persistente forma di motivazione. E che premi e ingiunzioni, al massimo, possono suscitare un’assai più blanda ed episodica motivazione estrinseca.
    In sintesi: si può essere tanto più responsabili quanto più (e nella misura in cui) si è liberi di scegliere. E chi è messo nelle condizioni di sentirsi più responsabile è anche più motivato.

    CONSAPEVOLI DELLE CONSEGUENZE.

     C’è un secondo punto. Per assumersi una responsabilità bisogna essere pienamente consapevoli del fatto che ciascuna libera scelta individuale ha le sue proprie conseguenze. E che di queste conseguenze ognuno è (appunto) responsabile. Essere liberi è una precondizione. Essere consapevoli delle conseguenze, e del proprio ruolo nel causare quelle conseguenze, e non altre, è l’essenza dell’essere responsabili.

    PRECONDIZIONE.

     In questo senso, l’essere liberi, precondizione dell’essere responsabili, proprio nella responsabilità trova il proprio confine. Il libero arbitrio è la capacità di fare volentieri quello che si deve fare, scrive Carl Gustav Jung.

    PERCORSO DI VITA.

     Se ragioniamo in termini di scelte, vediamo che l’ambito delle conseguenze possibili si allarga, e che con questo si allarga anche l’ambito delle responsabilità. Un po’ come se ciascuno di noi fosse il sasso gettato nello stagno, e intorno gli si disegnassero cerchi concentrici di responsabilità.
    Siamo in primo luogo responsabili di noi stessi, poiché la sequenza delle nostre decisioni traccia il nostro percorso di vita. E ne determina la qualità e il senso.
    Certo: può succedere qualcosa su cui non abbiamo controllo e di cui dunque non abbiamo responsabilità. Ma sta comunque a noi decidere come reagiremo.

    ATTI MANCATI.

     E poi siamo in vari modi responsabili nei confronti delle persone che amiamo e in quelli delle persone delle persone con cui interagiamo. Abbiamo la responsabilità del lavoro ben fatto. Dovremmo (volentieri!, ci ricorda Jung) essere membri responsabili della nostra comunità, e bravi cittadini.
    Abbiamo responsabilità grandi e urgenti nei confronti del nostro pianeta. E siamo anche responsabili delle scelte e degli atti mancati. Martin Luther King: può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.

    I Big Five (www.wikipedia.org) (la più accreditata tra le teorie della personalità) identifica nella coscienziosità uno dei cinque grandi tratti che definiscono la personalità individuale. E che restano abbastanza stabili dall’infanzia all’età adulta. Ecco alcuni dei comportamenti che indicano coscienziosità: essere (appunto) responsabili, riflessivi, industriosi, organizzati, autodisciplinati, e avere obiettivi a lungo termine.
    È notevole il fatto, confermato da molte ricerche, che la coscienziosità sia il più importante indicatore di personalità correlato con benessere e longevità (www.sciencedirect.com).

    Prendersi responsabilità è il maggior segno distintivo dei grandi leader, titola Forbes (www.forbes.com) . Che procede distinguendo tra due termini che, in italiano, consideriamo sinonimi.
    Essere accountable significa rispondere di ciò che si fa (così si comporta qualsiasi persona affidabile). Essere responsible significa andare oltre, e far sì che ciò che deve essere fatto venga fatto (e qui entrano in gioco anche i valori). Ecco perché la responsabilità, quella vera, non può rimbalzare qua e là. E non può essere fatta di gomma.

    Scritto da Annamaria Testa per il suo sito web Nuovo e Utile, teorie e pratiche della creativitá
    (link:www.nuovoeutile.it)

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    Nuovo e Utile è un sito di teorie e pratiche della creatività e non ha scopo di lucro. Vuole trasmettere una visione della creatività come stile di pensiero orientato a produrre risultati originali ed efficaci.

    Puoi leggere tutti gli articoli sul sito NeU – Nuovo e Utile, teorie e pratiche della creativitá.
    (link:www.nuovoeutile.it)

    É un progetto di Annamaria Testa
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  • 2020-03-19: in Italy 33,190 people are positive for Corona Virus

    2020-03-19: in Italy 33,190 people are positive for Corona Virus

    2020-03-19: in Italy 33,190 people are positive for Corona Virus.

    !!!! OFFICIAL UPDATE: in Italy at 18:00 on 2020-03-19 33,190 people are positive for Coronavirus.

    !!! MAP, DATA AND CHARTS ABOUT ITALY: www.piersoft.it/covid19

    !!!! CONFIRMED CASES ALL AROUND THE ITALY: www.protezionecivile.gov.it

    !!! CONFIRMED CASES ALL AROUND THE WORLD: www.who.int

     The future is in our hands, in our heads, in our behaviors.

     PLEASE, DON’T UNDERESTIMATE THIS VIRUS.

     We never thought we would say: we must try to avoid relating to other people as much as possible.

     We do not want to stir up alarmism, but we simply have to tell each other the truth about the situation.

     The fewer people we meet, even in the family, the better.

     Do not relating is a sacrifice that we must have to have. We do a few weeks sacrifice to minimize inconvenience in the future.

     The uncontrollable pitfall is positive people who show no symptoms. Any person without symptoms but positive without his knowledge could infect other people.

     Unfortunately, we will not be able to keep the situation under control if we do not respect the rules are “stressing” us.

    !!!! INFO [italian]: www.protezionecivile.gov.it

    !!! INFO [english]: www.who.int

     PLEASE, DON’T UNDERESTIMATE THIS VIRUS.

  • 19-03-2020: in Italia 33.190 persone positive al Corona Virus

    19-03-2020: in Italia 33.190 persone positive al Corona Virus

    19-03-2020: in Italia 33.190 persone positive al Corona Virus.

    !!!! AGGIORNAMENTO UFFICIALE: in Italia alle 18:00 del 19-03-2020 sono 33.190 le persone positive al Coronavirus.

    !!! MAPPA, DATI E STATISTICHE ITALIA: www.piersoft.it/covid19

    !!!! CASI CONFERMATI IN TUTTA ITALIA: www.protezionecivile.gov.it

    !!! CASI CONFERMATI IN TUTTO IL MONDO: www.who.int

     Non vogliamo fomentare allarmismo, ma semplicemente dobbiamo dirci la veritá rispetto alla situazione.

     L’insidia incontrollabile sono le persone positive che non presentano sintomi da infezione da Covid-19. Ogni persona senza sintomi ma positiva a sua insaputa, potrebbe contagiare altre persone.

     Impegniamoci per poche settimane perché possiamo ridurre al minimo i disagi nel futuro.

     Sono poche le regole che dobbiamo seguire.

    !!!! INFO [italiano]: www.protezionecivile.gov.it

    !!! INFO [inglese]: www.who.int

     Il futuro é nelle nostre mani, nella nostra testa, nei nostri comportamenti.

     NON SOTTOVALUTIAMOLO QUESTO VIRUS.

    PER FAVORE.

  • ZEPPOLES LACTOSE FREE, BAKED INTO OVEN

    ZEPPOLES LACTOSE FREE, BAKED INTO OVEN

    ZEPPOLES LACTOSE FREE, BAKED INTO OVEN.

    Recipe taken from lapiccolaquaglia.altervista.org

     I had eaten one zeppola and I was amazed to discover that they were zeppoles lactose free!

    This recipe was given to me by my cousin so I immediately wanted to imitate it, because now I have to copy everything.. next year I’ll do a version suitable for everyone: gluten-free, dairy-free, without eggs and everything else ahahahahh

    Ingredients:

    For the choux pastry:

    250 ml of water
    180 ml extra virgin olive oil
    1 teaspoon salt
    250 grams of flour 0
    6 eggs

    For the cream:

    500 ml of soy milk
    100 grams of brown sugar
    1 organic lemon scratch
    50 grams of flour 0
    50 grams of potato starch

    For decoration:

    Sour cherries in Syrup
    Powdered sugar

    Preparation time:

    15 minutes

    Rest time:

    10 minutes

    Cooking time:

    20-30 minutes (I used the gas oven, for the electric one start to control the cooking from 15 minutes onwards)

    Preparation:

    Place in a pan the water, oil and salt.

    When it boils, quickly pour the flour all at once and stir vigorously until the mixture does not detach from the walls of the pan: you will have to form a soft dough, compact and homogeneous. If it seems that the dough starts to scorch turn off the heat.

    Pour into a bowl and let it cool down for good.

    Preheat oven to 200 degrees.

    Join to the cold mixture the eggs, one by one, slamming with a wooden spoon until the dough will form air bubbles.

    Put it in a pastry bag with a large star-shaped nozzle of about 3 cm and form several donuts with closed bottom on a baking paper. If it result useful, you can draw the circles with a glass.

    When finished, place in preheated oven to 200 degrees and cook for about 20 minutes without ever opening the oven, in the highest part.

    Once this time has passed, if your zeppolas lactose free will be colored you may switch off and slightly open the oven door to see if the zeppole goes down, if yes cook a few minutes more. Let them dry thoroughly before removing them permanently from the oven.

    Into the meanwhile you are cooking zeppolas, you can prepare the pastry cream.

    In a pan, beat the eggs with the sugar and the lemon zest, until you got a clear color.

    Add the flour and, little by little, the cold soy milk. Place on a low heat and, scrambling, let it boil 5 minutes.

    Turn and work until the cream will not become very firm, almost harsh.

    If the appearance seems too liquid, add another tablespoon of flour and mix again to remove the lumps: whip in photography is excellent for this type of preparation.

    To give a more yellowish color, if you look too clear, you can add a pinch of turmeric.

    Let cool the cream, mixing occasionally to avoid formation of a surface skin, once both zeppole and cream will be cold, you can decorate with the help of the pastry bag.

    Finish the whole process, cutting in half a black cherry or sour cherry and placing it on top of each one of zeppolas lactose free and sprinkle with powdered sugar.

    Recipe and images by Ilaria.

    recipe and images from lapiccolaquaglia.altervista.org

  • 2020-03-18: in Italy 28,710 people are positive for Corona Virus

    2020-03-18: in Italy 28,710 people are positive for Corona Virus

    2020-03-18: in Italy 28,710 people are positive for Corona Virus.

     PLEASE, DON’T UNDERESTIMATE THIS VIRUS.

     The future is in our hands, in our heads, in our behaviors.

    !!!! OFFICIAL UPDATE: in Italy at 18:00 on 2020-03-18 28,710 people are positive for Coronavirus.

    !!! MAP, DATA AND CHARTS ABOUT ITALY: www.piersoft.it/covid19

    !!!! CONFIRMED CASES ALL AROUND THE ITALY: www.protezionecivile.gov.it

    !!! CONFIRMED CASES ALL AROUND THE WORLD: www.who.int

    We never thought we would say: we must try to avoid relating to other people as much as possible.

    We do not want to stir up alarmism, but we simply have to tell each other the truth about the situation.

    The fewer people we meet, even in the family, the better.

    Do not relating is a sacrifice that we must have to have. We do a few weeks sacrifice to minimize inconvenience in the future.

    The uncontrollable pitfall is positive people who show no symptoms. Any person without symptoms but positive without his knowledge could infect other people.

    Unfortunately, we will not be able to keep the situation under control if we do not respect the rules are “stressing” us.

    !!!! INFO [italian]: www.protezionecivile.gov.it

    !!! INFO [english]: www.who.int

    PLEASE, DON’T UNDERESTIMATE THIS VIRUS.

  • 18-03-2020: in Italia 28.710 persone positive al Corona Virus

    18-03-2020: in Italia 28.710 persone positive al Corona Virus

    18-03-2020: in Italia 28.710 persone positive al Corona Virus.

    NON SOTTOVALUTIAMOLO QUESTO VIRUS, PER FAVORE.

    Il futuro é nelle nostre mani, nella nostra testa, nei nostri comportamenti.

    !!!! AGGIORNAMENTO UFFICIALE: in Italia alle 18:00 del 18-03-2020 sono 28.710 le persone positive al Coronavirus.

    !!! MAPPA, DATI E STATISTICHE ITALIA: www.piersoft.it/covid19

    !!!! CASI CONFERMATI IN TUTTA ITALIA: www.protezionecivile.gov.it

    !!! CASI CONFERMATI IN TUTTO IL MONDO: www.who.int

    Mai avremmo pensato di dire: evitiamo il piú possibile di relazionarci con altre persone.

    Non vogliamo fomentare allarmismo, ma semplicemente dobbiamo dirci la veritá rispetto alla situazione.

    Meno persone frequentiamo, anche in famiglia, meglio é.

    Non relazionare é un sacrificio che dobbiamo fare. Facciamo un sacrificio di poche settimane per ridurre al minimo i disagi nel futuro.

    L’insidia incontrollabile sono le persone positive che non presentano sintomi. Ogni persona senza sintomi ma positiva a sua insaputa, potrebbe contagiare altre persone.

    Purtroppo non potremo riuscire a tenere sotto controllo la situazione se non rispettiamo le regole che ci stanno “stressando”.

    !!!! INFO [italiano]: www.protezionecivile.gov.it

    !!! INFO [inglese]: www.who.int

    NON SOTTOVALUTIAMOLO QUESTO VIRUS, PER FAVORE.