Autore: Staff Dispensa dei Tipici

  • [2 Aprile 2020] #dumest ~ around murge: EVENTO DEL 5 APRILE 2020 ANNULLATO PER EMERGENZA COVID-19

    [2 Aprile 2020] #dumest ~ around murge: EVENTO DEL 5 APRILE 2020 ANNULLATO PER EMERGENZA COVID-19

    [2 Aprile 2020]

    #dumest ~ around murge: EVENTO DEL 5 APRILE 2020 ANNULLATO PER EMERGENZA COVID-19

    É stato annullato a causa dell’Emergenza Covid-19 “#dumest ~ around murge”, l’appuntamento con la prima Domenica del mese al DUMEST di Gioia del Colle (Bari, Puglia, Italia), in programma Domenica 5 Aprile 2020. Speriamo che questo stato di emergenza finisca al piú presto. Riponiamo piena e ferma fiducia nella scienza, nei medici, nelle piú alte istituzioni. Forza Italia. Forza Europa. Forza Mondo.

     “#dumest ~ around murge” é un invito a scoprire una collezione privata unica al mondo che ha sede a Gioia del Colle (Bari, Puglia), nel cuore della Puglia al confine con la Basilicata.

     Il DUMEST – che aspira a diventare Museo della Civiltá Contadina di Puglia e Basilicata – la prima Domenica del mese apre le proprie porte gratuitamente.

     I pezzi, gli oggetti e le storie custodite dal DUMEST raccontano l’evoluzione della civiltá contadina, regalano numerosi stimoli per osservare con occhi nuovi la storia e le tradizioni delle Murge, della Puglia e della Basilicata.

    +INFO

    pr@tipici.team
    +39 3934628548
    www.aroundmurge.info

     immagine
    (link jpg: dispensadeitipici.it

  • COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-04-01

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-04-01

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-04-01.

     We want to increase awareness of all of us about the historical period we are experiencing. Then we could also propose concrete actions which start from the bottom, we hope

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  • AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 01-04-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 01-04-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 01-04-2020.

     Vogliamo rafforzare la consapevolezza di noi tutti riguardo il periodo storico che stiamo vivendo. Poi potremmo proporre anche azioni concrete che partano dal basso, speriamo. 

     Il futuro é nelle nostre mani, nella nostra testa, nei nostri comportamenti.

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  • IL CICLO DELLA VITE

    IL CICLO DELLA VITE

    IL CICLO DELLA VITE.

    Nel ciclo della vite, oltre al ciclo vitale della pianta esiste poi un ciclo annuale che, a sua volta, si divide in due sottocicli: il sottociclo vegetativo e il sottociclo riproduttivo.

    la fillossera

    é una news di www.lafillossera.com

    il ciclo della vite the cicle of the vine 2-min

    Il ciclo vitale.

     Il ciclo vitale della vite è quello che si compie dalla nascita alla morte della vite.

     La fase di massima produttività della vite comincia indicativamente dopo il terzo anno di vita e prosegue per venti/venticinque anni.

     Successivamente comincia una fase di invecchiamento che si compie intorno ai 40 anni di vita.

     Occorre sottolineare che anche da “viti vecchie” possono nascere ottimi vini ma ovviamente le quantità prodotte sono inferiori.

    Il ciclo annuale.

     Oltre al ciclo vitale della pianta della vite esiste poi un ciclo annuale che, a sua volta, si divide in due sottocicli: il sottociclo vegetativo e il sottociclo riproduttivo.

     Il sottociclo vegetativo.

     Comincia con il pianto della vite [1] il sottociclo vegetativo (semplificando, l’emissione di linfa dai tagli della potatura) e prosegue con il germogliamento [2] che va da marzo-aprile fino ad agosto quando con l’agostamento i germogli [3] subiscono la lignificazione: scompare il colore verde e si viene a formare la corteccia.

     Man mano che si abbassa la temperatura cadono le foglie ed anche la vite comincia il suo periodo di riposo.

     Il sottociclo riproduttivo.

     Il sottociclo riproduttivo si verifica, in contemporanea con il sottociclo vegetativo, sul germoglio uvifero [3].

     La fioritura [4] avviene tra fine maggio e inizio giugno, con la comparsa e il completo sviluppo dei fiori e corrisponde al distacco della corolla dal ricettacolo fiorale.

     La completa formazione delle infiorescenze e il completo sviluppo di ciascun fiore non sono simultanei: il processo può durare da una settimana a quindici giorni, a seconda delle condizioni ambientali.

     I fiori che completano la fecondazione e danno origine a una bacca si dicono “allegati”, da cui allegagione [5].

     Dopo la fecondazione, le bacche cominciano il loro accrescimento e prendono colore (invaiatura) [6] per giungere a maturazione [7] tra agosto e ottobre a seconda delle varietà e delle condizioni ambientali.

     Scritto da Graziana e Giovanni per il loro progetto La Fillossera;
    (link: www.lafillossera.com)

    la fillossera
     La Fillossera, innesti di vino e cultura, racconta la cultura enogastronomica attraverso parole, immagini, musica e arte. Un’idea di Graziana e Giovanni che si descrivono cosí: “Soprattutto ci piace bere e ci piace mangiare con gusto, coscienza e allegria. E ci piace tanto la condivisione che è, a nostro avviso, il senso profondo della vita. Chi siamo?! Siamo due persone curiose, appassionate di cultura enogastronomica, viaggi, letteratura. Più di tutto amiamo gustarci la vita, possibilmente insieme. Siamo anche sommelier, ma questo è un dettaglio.”

     Puoi leggere tutte le news, le informazioni e le ricerche del progetto La Fillossera.
    (link: www.lafillossera.com)

     É un progetto di Graziana e Giovanni
    (link: www.lafillossera.com)

     foto credits
    (link: www.pixabay.com; www.lafillossera.com)

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    #Tipici
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  • COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-03-31

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-03-31

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-03-31.

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  • AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 31-03-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 31-03-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 31-03-2020.

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  • COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-03-30

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-03-30

    COVID-19 EMERGENCY UPDATE on 2020-03-30.

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  • AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 30-03-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 30-03-2020

    AGGIORNAMENTO EMERGENZA COVID-19 al 30-03-2020.

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  • THE ALTA MURGIA NATIONAL PARK

    THE ALTA MURGIA NATIONAL PARK

    THE ALTA MURGIA NATIONAL PARK.

    Geographycally speaking, the Park lies in the North-Western or “Alta Murgia”, in Puglia, straddling the former provinces of Bari and Barletta-Andria-Trani, an imposing, now highly karstified, limestone block which began to emerge 70 million years ago, since when it has undergone significant changes, yet it still preserves an aura and a uniqueness about it to this day.

     Part of this huge area is made up of the Alta Murgia National Park. The Park was set up on 10 March 2004 by Italian Presidential Decree, and covers and area of 68,000 hectares in the territories of the following cities: Altamura, Andria, Bitonto, Cassano delle Murge, Corato, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Spinazzola and Toritto.

     It’s an exceptional place, characterized by wide open spaces stretching to the horizon, interspersed with sinuous hills that reach altitudes of up to 600 meters above the sea level. An area sometimes furrowed by deep valleys known as lama and massive sinkholes, carved from bare karst and limestone outcrops, but also clothed by expanses of woodland, some dominated by conifers and others by oaks.

     The Alta Murgia National Park, however, is not only home to environmental jewels and landscapes of great importance but also to significant sites of historical, archaeological and palaentological interest, with such outstanding attractions as the castles of Emperor Frederik II, the so-called Puer Apuliae, of which pride of place goes to Castel del Monte, ancient shelters, jazzi and masseria farmsteads, remnants of an agro-pastoral culture, dinosaur footprints discovered in a disused quarry and traces of prehistoric humans such as those in the Cave of Altamura Man, to name but a few.

     It’s a park overflowing with history, both ancient and more recent, whose endless uncontaminated spaces still provide a habitat for a multitude of flora and fauna. Indeed, the Alta Murgia as a whole, and the Park within it, is regarded as a true biotope, a habitat for a unique biological community, a symbol of biodiversity conservation for a variety of plant and animal species that are seriously endangered in other parts of the world. This was one of the main reason why the area was awarded SCI (Site of Community Interest) status under the Natura 2000 network, which protects and studies a series of species found in the Park.

     The animal life is therefore very rich and is made up of hundreds of species.

     The birds of the Murgia as a whole, and therefore also of the National Park, include some of the most important populations of steppe and semi-arid habitat in the Mediterranean Basin, such as Short-toed Lark (Calandrella brachydactyla), Calandra Lark (Melanocorypha calandra), Woodlark (Lullula arborea), Skylark (Alauda arvensis), Crested Lark (Galerida cristata) and Stone Curlew (Burhinus oedicnemus).

     Raptors are strongly represented here, with huge colonies of Cricket hawk (Falco naumanni), which in warmer months can be seen everywhere, both out in the wilds, and in the old town centres of the Murgia. But that is not all. Red Kite (Milvus milvus), Short-toed Eagle (Circaetus gallicus), Buzzard (Buteo buteo), Kestrel (Falco tinnunculus) and Lanner (Falco biarmicus feldeggii) also have good populations.

     The larger mammals include Fox (Vulpes vulpes) and even the Wolf (Canis lupus) has recently made timid inroads into the Park.

     The flora of the Park are dominated by majestic oaks.

     The Park area holds a wide variety of species: Pubescent Oak (Q. pubescens L.), Holm Oak (Q. ilex L.), Turkey Oak (Q. cerris L.), Kermes oak (Q. coccifera L.), Palestine Oak (Q. calliprinos Webb), Hungarian Oak (Q.frainetto Ten.) and the rare Macedonian Oak (Q. trojana Webb). As well as the oak woods there are also plenty of conifer plantations, dating back to reafforestation projects which began in the 1930s, consisting mainly of Aleppo Pine (Pinus halepensis Mill) and Mediterranean Cypress (Cupressus sempervirens L.).

     The steppe areas are characterised by herbaceous vegetation, including priority species such as Italian Feather Grass (Stipa austroitalica Martinowsky) and numerous species of orchids belonging to the genera Serapias, Orchis and Ophrys. The world of orchids was recently further enriched by the discovery of a new species which was named Ophrys murgiana, in honour of this area.

     The tree and shrub vegetation on the natural pastureland is made up of Wild Olive (Olea europaea var. sylvestris L.) , Almond (Amygdalus communis L.), Jerusalem Thorn (Paliurus spina-christi Mill), Medlar (Mespilus germanica L.), Sloe (Prunus spinosa L.), Almond-leafed Pear (Pyrus amygdaliformis), Wild Almond (Prunus webbii Spach), Hawthorn (Crataegus monogyna Jacq.) and Rock Buckthorn (Rhamnus saxatilis Jacq.).

     Lastly, the Alta Murgia National Park is an important crossroads where the history of the Earth, with its evolutions into great stone landscapes, of Man who inhabited this area between 250,000 and 100,000 years ago, and of the natural environment made up of an almost unique habitat, have come together to form a fascinating and complex place, which we can only fully understand in a binary process, a dual vision: one made up of broad brushstrokes, looking at the great outdoors as a whole and the other delighting in the detail of all the infinitesimal traces left behind by the passage of time, by the myriad manifestations of Life, and by Man.

    inspired by
    (S.A.C. Alta Murgia Tracce nella roccia, Sistema ambientale e culturale dell’Alta Murgia)

    photo credits
    (link: www.pixabay.com)

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  • IL PARCO NAZIONALE DELL’ALTA MURGIA

    IL PARCO NAZIONALE DELL’ALTA MURGIA

    IL PARCO NAZIONALE DELL’ALTA MURGIA.

    Il contesto geografico é quello della Murgia di Nord-Ovest o Murgia Alta, in Puglia, a cavallo delle province di Bari e BAT, un imponente blocco calcareo, oggi fortemente carsificato, che, a partire da 70 milioni di anni fa, é emerso e si é modificato, conservando sempre un alone di fascino e unicitá, sino ai giorni nostri.

     Una porzione di questa grande area é rappresentata dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Il Parco é stato istituito il 10 marzo 2004 a seguito dell’adozione di un apposito D.P.R. e abbraccia i territori afferenti ai comuni di Altamura, Andria, Bitonto, Cassano delle Murge, Corato, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Spinazzola, Toritto, per un’area complessiva pari a 68 mila ettari.

     Si tratta di un territorio eccezionale, caratterizzato da spazi immensi che si perdono nell’orizzonte o, a tratti, reso sinuoso da alture collinari che raggiungono anche 600 metri di quota. Un territorio a volte fortemente solcato da profonde lame e imponenti doline, scolpito dal carso nudo e dal calcare affiorante, ma anche maculato da grandi distese di aree boschive, siano esse di conifere o querceti.

     Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, peró, non custodisce al suo interno solo certi fenomeni ambientali e paesaggistici di grande rilievo ma anche importanti siti di notevole interesse storico, archeologico e paleontologico, vista la presenza di realtá come i castelli di Federico II, anche conosciuto come “Puer Apuliae” o “Fanciullo delle Puglie”, primo fra questi Castel del Monte, antichi ripari, jazzi e masserie, resti della cultura agricolo-pastorale, tracce di passaggi dei dinosauri, come scoperte nella Cava omonima, e della presenza molto antica dell’uomo, come rinvenuto nella Grotta nell’Uomo di Altamura, solo per citarne alcuni.

     Un Parco ricco di storia, quindi, antica e piú recente che, grazie ai suoi spazi infiniti e incontaminati, ospita, ancora oggi, una grande varietá floro faunistica. L’intera Alta Murgia, e all’interno di essa, il Parco, é da considerarsi infatti, un vero e proprio insieme di habitat, che rappresenta mai un simbolo di conservazione della biodiversitá per tutta una serie di specie floro-faunistiche, che in altre parti del mondo sono seriamente minacciate di estinzione. Questo status, infatti, é stato uno dei principali motivi per cui l’area é stata insignita quale “Sito di Interesse Comunitario”, inserito nella Rete Natura 2000, grazie alla quale una serie di specie viventi, presenti nel Parco, sono oggetto di tutela e studio.

     La fauna pertanto é molto ricca e conta centinaia di specie. L’avifauna che popola la Murgia intera, e quindi il Parco Nazionale rappresenta da alcune delle piú importanti popolazioni di specie delle aree steppiche e semiaride del bacino del Mediterraneo, quali la calandrella (Calandrella brachydactyla), la calandra (Melanocorypha calandra), la tottavilla (Lullula arborea), l’allodola (Alauda arvensis), la cappellaccia (Galleria cristata), l’occhione (Burhinus oedicnemus).

     I rapaci sono qui fortemente rappresentati da popolose colonie di grillaio (Falco naumanni), grande frequentatore, oltre che degli infiniti spazi aperti, anche dei centri storici delle cittadine murgiane. Ma non solo. Il nibbio reale (Milvus milvus), il biancone (Circaetus gallicus), la poiana (Buteo buteo), il gheppio (Falco tinninculus), e il lanario (Falco biarmicus feldeggii) sono specie anch’esse presenti.

     Tra i mammiferi la volpe (Vulpes vulpes), ma anche il lupo (Canis lupus) che, in questi ultimi anni, ha fatto timidamente comparsa di sé.

     Le piante, dal canto loro, forse, vedono nella quercia il suo migliore testimone.

     Sono tante le specie presenti nell’area delimitata dal Parco, la roverella (Q.pubescens L.), il leccio (Q. ilex L.), il cerro (Q. cerris L.), la quercia spinosa (Q. coccifera L.), la quercia di Palestina (Q. calliprinos Webb), il farnetto (Q. frainetto Ten.) e il raro fragno (Q. trojana Webb). Oltre le quercete molti sono gli impianti artificiali di conifere, risultato di attivitá di rimboschimento avviato negli anni ‘30 e costituite prevalentemente da pino d’Aleppo (Pinus halepensis Mill.) e cipresso comune (Cupressus sempervirens L.).

     Le aree steppiche sono invece caratterizzate dalla presenza di piante quali la stipa (Stipa austroitalica Martinowsky) e le numerose specie di orchidee appartenenti ai generi Serapias, Orchis e Ophrys. Un mondo, quello delle orchidee, che recentemente si é ulteriormente arricchito vista la scoperta di una nuova specie denominata, Ophrys murgiana, proprio in onore di questa terra.

     La vegetazione arboreo-arbustiva dei pascoli naturali é costituita da olivastro (Olea europaea var.sylvestris L.), mandorlo (Amygdalus communis L.), marruca (Paliurus spina-christi Mill.), nespolo (Mespilus germanica L.), prugnolo (Prunus spinosa L.), perastro (Pyrus amygdaliformis), mandorlo selvatico (Prunus webbii Spach), biancospino (Crataegus monogyna Jacq.), ramno (Rhamnus saxatilis Jacq.).

     Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, infine, é un importante crocevia in cui la storia della terra, con le sue evoluzioni in grandi paesaggi di pietra, dell’uomo, viste le sue frequentazioni dell’area risalenti giá a periodo compresi fra i 250.000 e i 100.000 anni fa, e dell’ambiente naturale fatto di un habitat quasi unico, si sono incontrati dando forma a un luogo affascinante e complesso. La sua comprensione passa necessariamente da un processo binario, da una doppia visione: quella d’insieme dei grandi spazi e quella del particolare, fatto da infinitesimi segni lasciati dal tempo, dalla vita brulicante e dall’uomo.

    ispirato da
    (S.A.C. Alta Murgia Tracce nella roccia, Sistema ambientale e culturale dell’Alta Murgia)

    photo credits
    (link: www.pixabay.com)

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